Teramo, la minoranza accusa: “Potere al sindaco per nomine clientelari”

pd e pomanteTeramo. Dopo la prima seduta infuocata del Consiglio Comunale, si accende ancora la querelle tra maggioranza ed opposizione. Questa volta, a puntare il dito, sono Partito Democratico e le civiche Teramo Cambia e Finalmente Pomante, che accusano il centrodestra di aver approvato un regolamento nel quale si consente al sindaco, in sostanza, di poter scegliere chi far entrare nelle società partecipate del Comune.

 

“Abbiamo ricevuto un secco no a tutti i nostri emendamenti – ha spiegato questa mattina il capogruppo Pd in Consiglio Gianguido D’Alberto – Emendamenti che andavano a limitare la discrezionalità del sindaco ed evitare così la spartizione delle poltrone. In primis abbiamo chiesto di potenziare l’incompatibilità delle nomine: non volevamo fosse possibile nominare parenti fino al terzo grado non solo del sindaco, ma anche di assessori e consiglieri. Ci hanno detto di no. Poi – continua D’Alberto – abbiamo chiesto di vincolare le nomine a principi di trasparenza e meritocrazia. Anche in questo caso la maggioranza si è opposta, rendendo possibile l’evitare di scegliere un candidato dopo presentazione del curriculum. Infine, abbiamo chiesto pubblicità delle nomine, inserendole sul sito ufficiale. Anche in questo caso abbiamo ricevuto un no”. E continua: “Non si può lasciare una discrezionalità così ampia al sindaco, un primo cittadino che non è stato capace di chiedere, ormai da anni, i consuntivi della TeAm sulla Tia e non è possibile rispondere che non si era a conoscenza del fatto che non fossero inseriti sul web (si riferisce alla risposta data ieri dall’ex presidente Cantagalli ai 5 Stelle; ndr).

A D’Alberto fa eco Manola di Pasquale: “Ci troviamo di fronte ad una giunta nominata solo per mantenere relazioni politiche e non pensando al bene dei cittadini”.

Gianluca Pomante, invece, minaccia il ricorso contro il regolamento approvato: “Lo valuteremo per provare ad annullare la delibera – ha affermato – E’ un atto palesemente illegittimo, perché sta al Consiglio Comunale dettare al sindaco gli indirizzi per effettuare le nomine”. Parentesi su di sé: “Mi accusano di essere ormai parte del Pd. Non è vero, se ci sono cose su cui andiamo d’accordo, noi le condivideremo. Lo stesso dicasi per l’associazione Teramo 3.0, che mi ha sostenuto nella corsa a diventare sindaco, ma che è una cosa distinta ed indipendente da me”.

E poi sottolinea: “Con quali presupposti il sindaco è entrato nelle stanze del Municipio l’8 giugno per festeggiare la vittoria al ballottaggio, essendo decaduto il 25 maggio ed eletto il 12 giugno? E se qualcuno si fosse fatto male, chi ne avrebbe risposto. Inoltre alla prossima seduta chiederemo di istituire la posta certificata per le comunicazioni ai consiglieri, in modo tale da evitare uno spreco inutile di carta che ricade sui cittadini”.

La replica di Brucchi. “Ancora una volta la minoranza dimostra di non avere concretamente a cuore i problemi dei cittadini ma si preoccupa solo di questioni legate a poltrone, incarichi e quanto possa determinare una mera occupazione del potere – fa sapere il primo cittadino in risposta – Ennesima dimostrazione viene dalla vicenda degli incarichi e delle nomine di rappresentanti del Comune, per la quale è stata convocata una conferenza stampa basata su argomenti fittizi e non aderenti alla realtà.  Le contraddizioni sono sempre più evidenti. Il PD si ricorda solo ora, dopo cinque anni trascorsi in opposizione, che il Regolamento che disciplina le nomine, non regolamenterebbe! Ci si chiede, a questo punto, cosa abbia fatto in questi anni, considerando che il Regolamento è lo stesso di cinque anni fa, sebbene adeguato alle disposizioni impartite dai Governi, in particolare dal Ministro Severino. Le uscite dell’opposizione, a questo punto, paiono per lo meno strumentali. Tra l’altro va detto, che le modifiche proposte dall’opposizione durante il consiglio Comunale, non sono erano state condivise con la maggioranza, tanto è che in molti casi quanto proposto è già applicato”. E conclude: “Mi sento di tranquillizzare l’opposizione, sottolineando che le nomine verranno assegnate tenendo conto del curriculum, come è sempre accaduto; che i rappresentanti designati verranno in Consiglio Comunale a relazionare tutte le volte che sarà necessario o richiesto, così come accaduto in questi cinque anni; che saranno nominate persone competenti, che hanno a cuore la cosa pubblica, così come io per primo ho fatto e continuo a fare nella mia attività politica. Non saranno nominati né parenti né affini di assessori o consiglieri comunali, così come accaduto in questi cinque anni appena trascorsi. Infine, vorrei ricordare che il Regolamento approvato è conforme alla legge nazionale, per cui non si delinea a suo carico nessun profilo di illegittimità”.

Impostazioni privacy