Ballottaggio Teramo 2014, ecco la coalizione anti-Brucchi

conferenza coalizione3Teramo. Mancava Berardo Rabbuffo che ha dato comunque apooggio a Manola Di Pasquale. C’erano, invece, Gianluca Pomante e Graziella Cordone, che hanno già comunicato non si apparenteranno con il Partito Democratico (perderebbero le presenze in Consiglio), ma garantiranno appoggio esterno nel ballottaggio di domenica prossima.

 

“Io sarò la portavoce di un gruppo – ha spiegato la candidato sindaco Manola Di Pasquale – Con i miei colleghi (li chiama così; ndg) c’è condivisione delle linee essenziali del nostro programma, con una maggiore attenzione alle fasce più deboli. Voglio sottolineare tra l’altro anche la presenza di Abruzzo Civico, partito che sosteneva già la nostra civica (Teramo Cambia; ndg). Sono molto contenta di questa alleanza, un qualcosa che ho sempre auspicato”. La Di Pasquale annuncia anche le cose che farà nelle prime 48 ore di eventuale giunta Di Pasquale: “Istituiremo due tavoli – spiega – Uno per sostenere il commercio, l’artigianato e la cultura. L’altro per decidere da subito le manovre necessarie per abbassare la tassa sui rifiuti, provvedimento che non passerà, come invece dice il centrodestra, attraverso i licenziamenti dei lavoratori”. E ancora: “Ho anche intenzione di fissare due appuntamenti: il primo con il direttore generale della Asl Paolo Rolleri, perché in questi anni la sanità è stata troppo politicizzata, considerate le implicazioni di Brucchi. Poi, voglio incontrare la Popolare di Bari e la Banca d’Italia per capire cosa hanno intenzione di fare con la nostra Tercas”.

Le fa eco Gianluca Pomante: “A certi pennivendoli e ad altri voglio ribadire che la democrazia è rispettare la volontà della maggioranza – dice riferendosi ad alcuni media ed anche a coloro che, nella sua lista, (Federico Carboni; ndg) ha deciso di dissociarsi dalla scelta di appoggiare la Di Pasquale – Abbiamo parlato con Manola e abbiamo condiviso il suo programma. A chi parla di poltrone, voglio chiedere dove fosse il 25 maggio. Poteva metterci la faccia e raccogliere l’8%. Il mio interesse personale viene meno, è più importante fare l’interesse della città e far partire il rinascimento a Teramo. Sono contento di essere l’unico uomo in mezzo a tanta beltà femminile. Brucchi? E’ diventato stranamente loquace, però perché non risponde ancora ai quesiti che gli ho posto anche in diretta tv?”.


Il dissenso invece sembra più forte all’interno di Città di Virtù, civica spaccata dopo aver deciso l’appoggio a Manola Di Pasquale. Secondo il coordinatore Valdo Di Bonaventura, i dissidenti sarebbero al massimo tre. Secondo invece quello che può essere considerato il capogruppo della protesta (Leonardo Codirenzi), i dissidenti sarebbero sei candidati: “Non abbiamo mai nascosto l’appoggio a Manola in caso di ballottaggio – spiega al proposito Graziella Cordone – Saremmo stati incoerenti se avessimo appoggiato Brucchi. I dissidenti sono pochi e sono già stati arginati. Noi pensiamo che una buona politica non possa esimersi dal prendere posizione”.

Anatra zoppa. “Brucchi si nasconde dietro l’anatra – conclude la Di Pasquale riferendosi alla maggioranza in consiglio del centrodestra anche in caso di sua elezione – Non esiste nessuna legge, che preveda il commissariamento di un comune. Dovrebbe chiedere il voto ai cittadini in base al suo operato. Brucchi ha fatto bene in questi cinque anni? O no? A questa domanda si deve dare una risposta, domenica la città dovrà scegliere il sindaco liberamente”.

Chiosa il segretario comunale del Pd Alberto Melarangelo: “La coalizione di centrodestra ha raccolta il 55%, Brucchi il 49%, perdendo 10 punti percentuali rispetto a cinque anni fa”. Presente anche il segretario provinciale Gabriele Minosse.

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