Alba Adriatica, vicenda Lsu, Tonelli: “ennesima figuraccia dell’opposizione che cerca solo visibilità”

Alba Adriatica. Opposizione in cerca d’autore che strumentalizza i disagi altrui per avere visibilità. E’ una replica anche dura, politicamente parlando, quella che arriva da Massimo Tonelli, vicesindaco al Comune di Alba Adriatica, con delega al personale, tirato in ballo, nei giorni scorsi, sulla vicenda degli Lsu, e del fatto che l’ente non  li avesse ancora equipaggiati in maniera adeguata.

 

 

Il capogruppo di Passione per Alba, Luca Falò, ne aveva chiesto anche le dimissioni. “Varrebbe, forse, la pena di non rispondere neanche”, scrive il vicesindaco, “limitando la replica al semplice ribadire che l’esito elettorale condanne le minorana ad un ruolo alternativo, propositivo, di stimolo per la maggioranza, non alla ricerca dell’impossibile ribalta che si genera quando si tentano di accreditare false verità”.
Questa l’analisi politica. Ma c’è dell’altro ed è l’aspetto tecnico della questione Lsu.
“Il personaggio in cerca di autore”, si legge ancora nella nota, ” e di visibilità politica, non essendo pago evidentemente della chiara risposta delle urne, è il consigliere Luca Falò, candidatosi senza fortuna a Sindaco di Alba e oggi in cerca di spazio al sole aggredendo il sottoscritto vicesindaco.
Ho di Falò il rispetto dell’amicizia, ma mi stupisce il suo essere stato tanto superficiale, ma lo addebito alle difficoltà politiche del doversi confrontare con un’amministrazione come la nostra, che sta cambiando il volto di Alba.
Mi riferisco al “caso” degli Lsu nel quale, piuttosto che restare fedele a se stesso, Falò non indica soluzioni tecniche o suggerisce piani di azione, ma si limita a farne un caso politico. Alla caciara politica mi sottrarrò, ma non certo alla risposta sui fatti. La verità, che è la regola della nostra amministrazione, non può essere sottaciuta”.
Due gli aspetti evidenziati da Tonelli. Il fatto che i lavoratori hanno collaborato con l’amministrazione e un elemento nuovo.
” Gli Lsu”, prosegue Tonelli, “sono venuti da me a chiedere di portare il loro lavoro a 36 ore o di interromperlo, senza considerare che così avrebbero perduto la cassa integrazione.
In due diverse occasioni, incontrandoli, ho spiegato loro i problemi legati alla spesa storica, alla stagionalità della crescita della domanda di lavoro per un’eventuale integrazione, ma soprattutto ho dimostrato loro coi fatti che, per noi, avevano pari dignità e pari considerazione degli operai che, attualmente, lavorano a 36 ore per il Comune. E ad ulteriore dimostrazione ho fatto di tutto perché, in quel frangente, non perdessero il loro sussidio mensile.
E non solo. Abbiamo fatto di tutto perché avessero (e il consigliere Falò avrebbe evitato una bruttissima figura, se solo si fosse degnato di chiederlo) abbigliamento identico a quello degli altri operai assunti a tempo indeterminato. Inoltre, sappia chi ipotizza che nella fornitura di quell’abbigliamento si sia perso tempo, che quel tempo e il lavoro dei funzionari incaricati sarà oggetto di attenta verifica da parte del nucleo di valutazione del Comune.
Da questa mattina il problema è risolto, perché gli operai stanno lavorando, come mi conferma il consigliere delegato al manutentivo, e questo loro lavorare è la migliore e più netta dimostrazione di una mai perduta dignità.
Detto questo, mi sia concessa una considerazione finale. La mia formazione cattolica, così come la scelta di una professione, in ospedale, che sarebbe impossibile se non supportata da un vero, profondo rispetto per l’altrui dignità, mi rende da una parte impossibile anche il solo ipotizzare che, per mia azione, qualcuno possa vedere mortificata la propria sensibilità; dall’altra mi costringe a denunciare pubblicamente chi, come in questo caso, tenta di speculare politicamente sulle altrui difficoltà”.

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