Scarichi nel Vibrata: Provincia, sindaci e Ruzzo stringono un patto VIDEO

scarichi_VibrataTeramo. Il modello al quale ci si ispira è il “contratto di fiume”: fare qualcosa tutti insieme, ognuno per le proprie competenze.

Anche perché, come è chiaramente emerso dalla riunione che si è svolta questa mattina in Provincia – convocata dall’assessore all’Ambiente e all’Energia, Francesco Marconi e alla quale hanno partecipato la Ruzzo Reti, l’Arta, i Sindaci della Vibrata, il presidente dell’Unione e il vicepresidente della Provincia Renato Rasicci– tutti hanno la loro parte di responsabilità anche se i danni maggiori vengono subiti dalle amministrazioni costiere, in particolare Alba Adriatica e Martinsicuro, che d’estate si trovano a firmare quelle ordinanze per il divieto di balneazione che fanno scappare i turisti.Dalle relazioni dell’Arta, della Polizia Provinciale e della stessa Ruzzo si evince che i problemi del Vibrata non si risolveranno solo costruendo e delocalizzando il depuratore di Alba Adriatica (nel programma del Ruzzo con un investimento Fas di circa 16 milioni); che lungo l’asta fluviale vi sono altri piccoli depuratori comunali vecchi e malfunzionanti; che ancora oggi vi sono Comuni senza depuratori che scaricano in vecchie vasche IMOF ; che non esiste, se non in maniera marginale, un problema di inquinamento industriale mentre è molto significativo il problema degli scarichi organici (sia di privati abusivi che di stalle e allevamenti).Per questo il Vibrata è diventato un fiume eutrofico, con scarsa portata d’acqua, non più in grado di autofiltrarsi.“Non possiamo più aspettare – dichiara l’assessore Marconi – bisogna fare qualcosa subito. Esiste un problema ambientale e, ad esso collegato, esiste un problema economico: i danni al comparto turistico, che sono diventati ingenti. I continui allarmi sull’inquinamento del mare stanno generando una cattiva pubblicità virale che non ci possiamo più permettere: Anche perché sappiamo che non di inquinamento marino si tratta ma di situazioni crisi determinati da una serie di fattori contingenti”.Quindi, l’assessore Marconi ha proposto un patto a tutti gli intervenuti: un’agenda di azioni da portare avanti insieme ognuno per la propria parte. I Comuni, non solo quelli della costa, dovranno agire sugli allacci abusivi – acque reflue nelle condutture delle acque bianche o nei fossati – con un monitoraggio sulla rete fognate e l’impegno ad emettere ordinanze per la rimozione e la chiusura di quelli abusivi; rapporto costante e collaborativo con l’Arta sia sui dati che sui prelievi; la Provincia, anche con l’aiuto di 25 Guardie Volontarie ecologiche che inizieranno ad operare fra qualche giorno sotto il coordinamento della Polizia Provinciale – intensificherà i controlli sul fiume; la Ruzzo Reti – questa mattina presente con una delegazione di tecnici e con il presidente Antonio Forlini – ha annunciato che sta per essere emanato un bando per la gestione e la manutenzione ordinaria e straordinaria dei depuratori che consentirà interventi tempestivi e costanti 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno.“Una novità determinante – ha spiegato Marconi – perchè limita i danni che possono derivare dal malfunzionamento di un impianto, evento sempre possibile soprattutto in considerazione del fatto che vi sono depuratori che ormai datano qualche decennio”.Fondamentale, nell’idea dell’Assessorato, il contributo che potranno dare associazioni e cittadini. “Abbiamo bisogno del loro aiuto, dell’aiuto dei cittadini e delle comunità che vivono lungo il fiume, affinchè ci segnalino problemi e comportamenti scorretti. Adotta il Vibrata, questo lo slogan della campagna di sensibilizzazione. Stiamo lavorando ad una piattaforma collaborativa crowdsourcing: da sito sarà possibile segnalare eventuali abusi, localizzarli esattamente e far intervenire immediatamente la Polizia Provinciale o le polizie locali. Un’azione deterrente ma con un forte patto sociale”.

 

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