Atri, anche Obiettivo Comune dice no all’istituzione del presidente del Consiglio Comunale

atri_comuneAtri. Si preannuncia un consiglio comunale “caldo” quello che si riunirà domani nella cittadina ducale. Al centro del dibattito, le modifiche allo Statuto Comunale inserite all’ordine del giorno.

Già ieri, il gruppo consiliare del Pd aveva espresso la sua netta posizione di contrarietà sulla questione, alla quale oggi si aggiunge anche Pierluigi Mattucci, capogruppo di Atri Obiettivo Comune.

“Domani, l’assise discuterà del mantenimento dell’Agenzia delle Entrate e del Giudice di Pace, che si risolveranno con l’approvazione di un testo concordato e condiviso da tutti i gruppi in sede di commissione” spiega Mattucci. “Questa circostanza deve essere salutata come un fatto positivo”.

Ma, a parte questo, di positivo pare non ci sia altro. “Assumono notevole rilievo politico” aggiunge “alcune importanti modifiche allo Statuto Comunale che la maggioranza propone di apportare, tra le quali colpisce, in negativo, l’istituzione del Presidente del Consiglio Comunale, con relativa indennità di carica, e l’abrogazione di una norma di salvaguardia che non consentiva di nominare come Assessore esterno chi, candidato alle elezioni comunali, non fosse stato eletto. Si modifica lo Statuto del Comune soltanto ad uso e consumo della maggioranza. Il Comune di Atri, con 16 consiglieri, non ha assolutamente bisogno e, comunque, non si può permettere una presidenza del Consiglio che, evidentemente, serve solo a creare una nuova onerosa poltrona sulla quale far sedere qualche scontento della maggioranza e la faccenda è ancora più sgradevole dopo l’aumento delle indennità del Sindaco e della Giunta. L’altra trovata, quella ‘salva trombati’, che fa entrare dalla finestra chi non è riuscito ad entrare dalla porta, fa strame della volontà popolare ed è finalizzata solo agli equilibri interni della maggioranza. Presto vedremo concretamente l’operatività di queste due operazioni francamente sconcertanti e sulle quali il Gruppo Atri Obiettivo Comune esprimerà in Consiglio la più netta e motivata contrarietà”.

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