Rifiuti, Pomante scrive a Brucchi: sicuro che i Teramani non abbiano pagato più del dovuto?

raccolta-porta-a-portaTeramo. Anomalie, dubbi, perplessità. Punti interrogativi che meritano chiarezza. Perché se tutto ciò che stiamo per illustrare risultasse vero, allora i cittadini teramani dovrebbero giustamente pretendere che il Comune restituisca loro somme indebitamente pagate.

Veniamo ai fatti. A insinuare il tarlo, la classica pulce nell’orecchio, è Gianluca Pomante. Lo fa in veste di comune cittadino, chiarisce, ma anche, aggiungiamo noi, come candidato sindaco alle prossime elezioni.

Al centro della questione, il costo della raccolta dei rifiuti. Tutto ruote sulla differenza tra “stima” ed “effettivo”.

Nello specifico, Pomante, che ha chiesto i dovuti chiarimenti nella lettera inviata al sindaco Maurizio Brucchi, evidenzia una sostanza differenza tra la raccolta “stimata” dei rifiuti e quella “effettiva”. Nulla di strano, sin qui. Se non fosse che, alla fine dei conti, i teramani si sono ritrovati a pagare sempre in base alle stime, senza sapere che nella realtà avrebbero dovuto pagare di meno.

“Vorrei sapere se i dati riportati nella tabella allegata sono rispondenti al vero e, in caso affermativo, come intende il Comune di Teramo restituire ai cittadini il maggior prelievo operato nel corso degli ultimi anni” chiede Pomante. “Dal prospetto, elaborato sulla base dei dati diffusi dal servizio di igiene urbana del Comune di Teramo, attraverso il sito istituzionale, risulta una raccolta stimata di 27.204 tonnellate di rifiuti, a fronte di una raccolta effettiva che, sulla base dei dati diffusi al 30 settembre 2013, dovrebbe aggirarsi sulle 24.000 tonnellate. Ne consegue che la raccolta effettiva dovrebbe risultare inferiore di circa 3.000 tonnellate rispetto alla stima, con conseguente riduzione dei costi di gestione e raccolta e, quindi, dell’onere da porre a carico dei cittadini. Stesso discorso per gli anni passati: la raccolta stimata, rispetto alla raccolta effettiva, ha seguito lo stesso andamento, ma i costi a carico della collettività teramana sembrano essere quelli relativi alla raccolta stimata. Circostanza che, se confermata (dato che non sono noti i consuntivi di gestione), comporterebbe una indebita acquisizione di somme non dovute da parte dell’Amministrazione”.

Da qui la richiesta di Pomante al primo cittadino, affinché fornisca “i necessari chiarimenti e spieghi, qualora l’interpretazione data sia corretta, come il Comune di Teramo intende restituire dette somme ai cittadini, visto che l’importo stimato si aggira attorno ai 5 milioni di euro e comprometterebbe, evidentemente, le gestioni future”.

 

 

 

 

 

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