Alba Adriatica, scarichi abusivi, ambientalisti: tanti i colpevoli

vibrata_3Alba Adriatica. Sul tema inquinamento e scarichi abusivi interviene anche Giuliano Marsili, responsabile della Task Force Ambientale, associazione ecologista che raggruppa 21 associazioni ambientaliste, animaliste e comitati civici.

Marsili, che in passato con esposti e segnalazioni, aveva più volte portato in supeficie alcune criticità. Ora, torna di nuovo allo scoperto, appoggiando in toto la strada intrapresa dal sindaco Tonia Piccioni e non lesinando critiche alla politica, ai dirigenti comunali e anche alla stessa classe impprenditoriale cittadina.”La responsabilità della classe politica”, scrive Giuliana Marsili, ” che ha governato il paese per anni, in pratica  la nomenclatura di Villa Fiore, è enorme, nessuna attenzione per la salvaguardia dell’ambiente e della salute, cementificazione selvaggia ed invasiva, distruzione della rete di acque piovane e sorgive, raccolta differenziata ai minimi storici ed assenza totale di regolamenti edilizi e piani comunali. Tali responsabilità, però, non possono ricadere solo sulla classe politica ma anche sui funzionari del Comune e sugli organi di controllo che non sono intervenuti nonostante le continue denunce e segnalazioni da parte delle nostre associazioni. Solo nell’ultimo anno abbiamo inviato 16 lettere che non hanno ricevuto nessuna risposta e tantomeno promosso interventi. Ho volutamente evitato di intervenire durante il periodo estivo per non essere accusato di far scappare i turisti o rovinare l’immagine di Alba, come più volte accaduto in passato a cura del sindaco di turno, ma ora la situazione richiede una particolare attenzione da parte delle associazioni ecologiste che rappresento. Il Vibrata viene monitorato dai nostri volontari 5 volte al giorno e, a parte l’incidente del galleggiante rotto durante l’estate, il depuratore non può essere ritenuto il solo responsabile del massacro, inutile accusare sempre la Ruzzo Reti, i danni ad Alba provengono dagli operatori Albensi. E’ scandaloso come un consorzio stimato come la Costa dei Parchi scenda in campo per  difendere gli “ inquinatori “ e che la Confindustria Turismo venga meno ad accordi e promesse, un tavolo tecnico che si doveva aprire di concerto con le associazioni ecologiste, immagino bloccato dalla politica, quella aumm aumm di cui parla il sindaco”.

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