Rifiuti: Silvi e la differenziata che non c’è

raccolta_differenziataSilvi. Il Rapporto sui Rifiuti 2012 della Provincia di Teramo, pubblicato a giugno, evidenzia un dato fondamentale: Silvi l’anno scorso non ha raggiunto la soglia del 50% di raccolta differenziata, così come prevedeva il capitolato d’appalto con la Diodoro.

Anche nel 2010 erano stati raggiunti i medesimi risultati. A denunciarlo è il locale circolo di Sinistra Ecologia e Libertà, il quale ricorda che “il contratto con la ditta è scaduto il 31 dicembre 2011, quasi due anni fa, e da quel giorno si va avanti a suon di proroghe. In realtà” aggiunge “ci eravamo occupati qualche tempo fa della gestione dei rifiuti a Silvi in occasione della presentazione dei risultati prodotti dalla Commissione Rifiuti, presieduta dal Consigliere Fioravante Costantini. In quell’occasione, avevamo manifestato le nostre perplessità per una relazione che, promuovendo a pieni voti l’operato della Ditta Diodoro e dell’Amministrazione comunale, evidenziava imbarazzanti lacune e carenze sia nell’evanescenza dell’analisi sia nelle proposte utili ad avviare un reale cambiamento nella gestione del servizio. Forse non avevamo tutti i torti! Chi paga i costi aggiuntivi legati al mancato raggiungimento degli obiettivi? Come sempre pagano i cittadini di Silvi e non la ditta Diodoro come prevedeva il contratto. Nonostante le promesse e le dichiarazioni del Sindaco Vallescura e del ViceSindaco Marini, assessore di riferimento, infatti, la Tarsu è aumentata del 30 % nel 2010 e del 7 % nel 2012! Per non parlare degli aumenti di questo anno derivanti dal nuovo metodo di tassazione dei rifiuti con l’introduzione della TARES! Con la raccolta differenziata, in tutte le parti del mondo, i cittadini e l’ambiente ci guadagnano! A Silvi non è così. Chi si è avvantaggiato di tutto questo? Di certo non i silvaroli. E al probabile danno potrebbe aggiungersi anche la beffa: la Giunta Comunale, infatti, ha deliberato per il prossimo capitolato di appalto, una durata di otto anni assicurando da un lato alla ditta vincitrice un cospicuo periodo di tranquillità e dall’altro impegnando l’amministrazione comunale per ben due legislature. Occorre un forte e drastico cambio di rotta”.

 

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