Osservazioni Atto aziendale: Mastromauro attacca Asl Teramo e Regione

mastromauroGiulianova. Il sindaco Francesco Mastromauro esordisce lamentando il pochissimo tempo a disposizione per la disamina dell’Atto aziendale della ASL. “Appena 72 ore, tra sabato e domenica, per l’esame di un atto complesso e con ricadute importanti per il diritto alla salute dei cittadini sono obiettivamente poche. E relativamente a quanto ebbi modo di dire circa il mancato invio al sottoscritto, via mail, del documento, non era, lo si è verificato, frutto di polemica, giacché anche il sindaco di Atri non l’aveva ricevuto”.

Riguardo invece i contenuti del documento, il sindaco ringrazia intanto i consiglieri  Patrizia Pomante, delegata alla Sanità, Roberto Ciccocelli e Franco Arboretti per i loro suggerimenti e le proposte, rilevando come l’Atto aziendale fosse stato inviato a tutti i consiglieri e gli assessori con l’invito a far pervenire i loro contributi. “Anche qui era veramente poco il tempo a loro disposizione. Ciccocelli mi ha fatto pervenire le sue osservazioni nella giornata di sabato, Pomante alle 22.33 di domenica ed Arboretti alle 1,41 di stamane. Si evince pertanto il loro impegno e la loro attenzione. E si tratta di riflessioni ponderate, da me tenute in gran conto ma che ritengo debbano essere portate all’attenzione della nostra Commissione sanità. Però in proposito c’è da dire, ed è una cosa gravissima”, sottolinea Mastromauro, che la Commissione Consiliare Sanità, che ha Massimo Maddaloni come presidente facente funzioni, non si è riunita più. Vero è che siamo al cospetto di una grande anomalia, giacché Maddaloni, prima di lasciare il gruppo consiliare per approdare a Progresso Giuliese, era espressione del PD, partito che attualmente non ha alcun rappresentante in quella Commissione pur essendo la forza politica numericamente prevalente. Rimane comunque il fatto che, nonostante le penetranti modifiche che si stanno avendo a livello di strutture, in particolar modo sull’assetto del nostro ospedale, la Commissione continui a dormire sonni profondi, preda di una letargia inaccettabile”. 
Nello specifico, le osservazioni del sindaco all’Atto aziendale si sono appuntate sul dato di partenza costituito da quanto dichiarato da Regione e ASL di Teramo in merito all’ospedale di Giulianova.
“Secondo la Regione e la ASL il nostro nosocomio è una delle due strutture per acuti della provincia e la sua vocazione è quella traumatologica, in ragione della sua collocazione geografica, assolutamente strategica. Queste considerazioni, peraltro ovvie ed oggettive, vennero ribadite dal governatore Chiodi, dal sub commissario Baraldi e dal manager Varrassi durante il Consiglio comunale straordinario tenutosi nel febbraio 2012 al Kursaal di Giulianova. Eppure si è deciso di declassare, da struttura complessa a semplice, proprio Ortopedia e Traumatologia perdendo, peraltro, l’Ortopedia. Sono infatti previste unità complesse ad Atri, a Sant’Omero e a Teramo ma non a Giulianova, che pure nel disegno del Governo Regionale e Aziendale dovrebbe avere una vocazione di polo traumatologico. Non si comprende quindi il perché del declassamento invece del logico rafforzamento”.
Il sindaco punta l’indice anche sul Dipartimento Materno Infantile, nello specifico Ginecologia e Pediatria. “E qui, sempre relativamente a Giulianova, rilevo la mancanza, ancora una volta, di una unità operativa, sia complessa, sia semplice e sia dipartimentale. Come si concilia una tale macroscopica assenza in relazione ad un ospedale, il nostro, che pure, almeno a parole, riceve considerazione da parte del Governo regionale ed aziendale, essendo uno dei 5 nuovi ospedali da realizzare in Abruzzo e uno dei 2 per acuti della provincia di Teramo?”.
Declassamento anche per il Laboratorio analisi e per il Ser.T., “nonostante il Servizio, istituito nel 1991 -continua il sindaco – abbia un enorme bacino d’utenza, secondo solo a quello di Pescara”. Un piccolo “giallo” ha riguardato invece la scomparsa della Dialisi. “Quando ho riscontrato sul documento la sua assenza, ho subito chiesto spiegazioni. Mi è stato detto che si trattava di una mera omissione materiale. E siamo alla seconda volta. Si verificò la stessa cosa per Psichiatria, e solo dopo la mia presa di posizione dell’8 febbraio 2011 il manager Varrassi ammise che la sua “scomparsa” nell’Atto aziendale  si doveva ad un mero errore materiale. Io dico”, conclude Mastromauro, “che occorre una maggiore attenzione quando si appronta un documento importante come questo. Ed analoga attenzione serve  quando lo si deve inviare ai membri del Comitato ristretto dei sindaci. Ora però chiedo che mi venga concesso il giusto tempo per confrontarmi con il personale medico e paramedico per disporre delle loro opinioni e riflessioni. D’altronde – conclude il sindaco – l’Atto aziendale ha come destinatari i cittadini, ma non può né deve assolutamente escludere coloro che nella Sanità operano professionalmente”.

 

Atto aziendale Asl: ecco il documento di riflessioni e proposte de Il Cittadino Governante inviato al Sindaco

In relazione alla Sua  richiesta di fornire, da parte dei consiglieri comunali “osservazioni e indicazioni” da presentare poi al Direttore generale della ASL Prof. Giustino Varrassi in vista del nuovo Atto Aziendale, comunichiamo quanto segue.
Riteniamo che sarebbe stato molto più utile e produttivo un lavoro corale svolto in Commissione Sanita’ per poter definire una piattaforma di richieste adeguata e incisiva per la nostra città. E’ vero che i tempi, dettati dalla comunicazione ufficiale del Prof. Varrassi, sono stati molto stretti, ma è altrettanto vero che la Commissione (composta, tra l’altro, per buona parte da medici o operatori della sanità)  avrebbe potuto proficuamente lavorare da tempo, preparandosi autonomamente a questo appuntamento.
Come potranno confermare tutti i commissari, già nel 2011 fa avanzai  in una riunione della Commissione Sanità la proposta  di lavorare alla definizione di una piattaforma di richieste complessive per l’ Ospedale e la medicina territoriale giuliese: nonostante si fosse tutti d’accordo, non se ne fece, inspiegabilmente, niente. Continua, oltretutto, l’inattività della Commissione Sanità stessa.
Auspichiamo, ad ogni buon conto, che si possano trovare la volontà e le vie per recuperare il tempo perduto.
Troviamo poi singolare che il documento rimessoci consista in un semplice specchietto riassuntivo senza alcuna relazione per illustrare le scelte e le motivazioni di esse. Proprio per questo non vorremmo sbagliarci nel dire che forse è stata depennata l’UOC di Nefrologia e Dialisi diretta dal Dr. Marinangeli, visto che non ci pare di rintracciarla nello specchietto. Dal nostro punto di vista sarebbe un errore, considerato anche il fatto che il movimento turistico tiene conto della presenza o meno di questi essenziali servizi sanitari sulla costa.
Comunque queste sono la nostra riflessione e le altre nostre proposte.
La regione Abruzzo è stata commissariata dal governo nazionale e i cittadini abruzzesi stanno pagando da 4  anni, sulla loro pelle, le conseguenze dei drastici rimedi per rientrare nei conti. Bisogna però per il futuro cercare, responsabilmente, le strade che diano all’Abruzzo una sanità di qualità, sia ospedaliera che territoriale, a costi sostenibili, razionalmente distribuita, con strutture facilmente raggiungibili, da ogni angolo della regione. Questo vuol dire che i 35 ospedali abruzzesi (veramente troppi per un milione 350.000 abitanti  stando ai criteri razionali e alle leggi sanitarie) vanno ridotti al fine di liberare le risorse per realizzare una rete ospedaliera di grande qualità in grado di fronteggiare bene qualsiasi patologia tanto da evitare anche la migrazione verso altre regioni con riduzione dei costi della mobilità passiva. Per contrastare la suddetta mobilità passiva oltre che sulla qualità dei servizi ospedalieri occorre puntare sulle ubicazioni strategiche dei presidi sul territorio regionale e a noi sembra che la posizione e i collegamenti stradali, autostradali e ferroviari dovrebbero far preferire Giulianova sia ad Atri che a Sant’Omero.
Nel consiglio sul tema dell’ospedale tenuto a Giulianova nel 2012  la D.ssa Baraldi disse chiaramente che in tale rete  Giulianova deve essere sede di un ospedale di media complessità, uno dei due per acuti della provincia e deve avere tutte le specialità di base con dirigenti di II livello.
Bene ma allora il prof. Varrassi deve essere conseguente e nell’Atto aziendale, piuttosto che puntare su Sant’Omero, deve concentrarsi di più sull’ospedale di Giulianova riaprendo il punto nascita (Ginecologia, Ostetricia e Neonatologia) – non è possibile che in sulla costa, dove c’è grande movimento turistico estivo, tra San Benedetto e Pescara non si possa nascere! -, potenziando il Pronto Soccorso e dotandolo di Astanteria, rendendo pienamente autonoma e autosufficiente l’Ortopedia,  realizzando a Giulianova un servizio di Riabilitazione di grande qualità e confermando, naturalmente, tutti gli altri reparti e servizi esistenti.
E su questa strada dovrebbe incoraggiarlo il Governatore Chiodi per dimostrarsi coerente con le giuste valutazioni espresse sulle fallimentari gestioni in materia sanitaria dei governi regionali che l’hanno preceduto e per sottrarsi alla critica di essere più sensibile alle sollecitazioni dei comuni amministrati dal centro-destra che alle scelte razionali e responsabili.
Infine sono stati mantenuti nel frattempo tutti gli impegni annunciati dallo stesso Dr. Varrassi in quel consiglio?  E cioè:
·         il Centro di Fisiopatologia della nutrizione non solo avrebbe continuato la propria attività ma sarebbe stata potenziata,
·         l’arrivo di una nuova TAC,
·         l’installazione di una RM per tutti gli organi (da noi chiesta per primi da tempo),
·          un nuovo ecocolordoppler,
·         l’apertura della RSA,
·         l’organizzazione delle UCCP per la medicina generale sul territorio,
·         l’arrivo di nuovo personale medico e paramedico a partire dai concorsi per i numerosi primari mancanti.
Se tali impegni non si sono concretizzati tutti come pare, speriamo che ciò non derivi in parte dal milione di euro speso per la realizzazione delle camere a pagamento che non erano certamente la cosa più urgente fra le tante previste e disattese, che i cittadini aspettano da tempo.
Dissentiamo, infine, sulla riproposizione del nuovo ospedale, per quanto fatta in maniera molto più sfumata rispetto a due anni fa e di molto rinviato nel tempo: le risorse non ci sono con certezza e, soprattutto, ci sembra fuori luogo, con la crisi finanziaria in atto nel paese, pensare di spendere almeno 70 milioni di euro, quando su quello esistente sono stati finora impiegati centinaia di migliaia di euro, se non milioni, per la ristrutturazione di varie parti e per l’allestimento di nuove sale operatorie.
Sarebbe più saggio completare la ristrutturazione e la messa a norma dell’ospedale esistente e nel contempo riempirlo rapidamente di quei contenuti (reparti, personale, attrezzature) sopradetti.
Confidando in una celere ripresa delle attività della Commissione Sanità per poter discutere degli importanti temi di cui sopra e definire un’efficace strategia di tutto il Consiglio Comunale di Giulianova per la sanità giuliese, invio
Gruppo Consiliare Il Cittadino Governante per cambiare
Capogruppo Franco Arboretti

 

 

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