Giulianova Patrimonio, Mastromauro e Di Giambattista replicano a Progresso Giuliese

giulianova-patrimonioGiulianova. Le polemiche sulla Giulianova Patrimonio di Progresso Giuliese per l’aumento del compenso dell’amministratore unico, Filippo Di Giambattista, e il licenziamento di 3 operai non sono piaciute all’amministrazione comunale.

“In merito alla polemica di Progresso Giuliese sulla Giulianova Patrimonio – dichiara il sindaco – è doveroso premettere come la nuova normativa sui Consigli di Amministrazione delle società partecipate non consenta più il mantenimento di un C.d.A., come quello adottato dalla nascita della società allo scorso dicembre, costituito da una Presidente e da due Consiglieri esterni. La scelta dell’amministrazione comunale è stata quella di adottare la stessa formula delle altre due Società partecipate giuliesi, ovvero di nominare un Amministratore Unico al quale è stata attribuita la stessa indennità riconosciuta ai colleghi delle altre società, ovvero 18.000 euro lordi annui. Va aggiunto, per essere precisi, come la cifra sia inferiore di circa 1.300 euro rispetto alle spese sostenute con la vecchia formula. Ma nella riorganizzazione non ci siamo limitati ai soli aspetti economici, dal momento che abbiamo scelto, per maggiore tutela, di avvalerci ancora della supervisione di un Collegio Sindacale. Senza dimenticare il controllo analogo imposto dalle normative. Evidentemente – continua Mastromauro –  la coerenza non è il punto di forza dei consiglieri comunali di Progresso Giuliese. Mi chiedo perché, fino a qualche mese fa, non abbiano mai puntato l’indice verso la Giulianova Patrimonio. Forse perché uno dei Consiglieri di amministrazione della società era Riccardo Albani, che ringrazio per il contributo dato e per le belle parole di saluto pronunciate all’indomani del suo commiato, il candidato della lista civica di Francioni, denominata “Giuliesi”, più votato alle comunali del 2009?”
Sui licenziamenti, Di Giambattista precisa: “i tre lavoratori che non sono più in organico nella Società non sono stati licenziati. Purtroppo il loro contratto a tempo determinato, cessato il 30 dicembre 2012, non è più rinnovabile a causa del Decreto Legge 95/2012, emanato dal Governo Monti, che impone forti limitazioni alle assunzioni. In un momento difficile come quello attuale, questo è il dramma che sta mettendo in difficoltà tante famiglie e al quale stiamo cercando, insieme all’amministrazione comunale e nei limiti del consentito, di porre riparo”.

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