Teramo, soppressione Consiglio tributario: la replica del sindaco Brucchi

comuneTeramo. “Le esternazioni del consigliere Cavallari, talvolta, lasciano interdetti”. Così il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, replica a quanto dichiarato ieri dal gruppo consigliare del Pd, rappresentato dal capogruppo Giovanni Cavallari, a proposito della soppressione del Consiglio Tributario.

“Non si riesce a comprendere, infatti, la ragione delle dichiarazioni” aggiunge il primo cittadino. “Non se ne comprende soprattutto la tempistica, visto che lo scioglimento del Consiglio tributario, a differenza di quanto sostiene lo stesso Cavallari, non è stato conseguenza di una decisione del sindaco ma frutto del decreto Salva Italia, che ne ha stabilito l’abrogazione più di un anno fa, ritenendo tali organismi poco efficaci. Proprio in conseguenza di quella decisione governativa, il Comune ha valutato attentamente l’opportunità di mantenere in vita un apparato amministrativo di consulenza, sottoscrivendo un Protocollo d’Intesa con la Guardia di Finanza, finalizzato all’attività di accertamento dell’evasione dai tributi locali, del quale è stata data ampia informazione. L’episodio denota una scarsa conoscenza della materia e manifesta una applicazione superficiale e avventata da parte di chi dovrebbe invece svolgere attività di verifica politica sostanziata da studio e capillare conoscenza di fatti ed eventi”.

In conclusione, il sindaco rassicura Cavallari, sottolineando che “rimane interesse prioritario dell’Amministrazione combattere l’evasione fiscale, sempre nell’ottica della giustizia e dell’equità”.

 

IL CONSIGLIERE COMUNALE PD, MAURIZIO VERNA

Nel rispondere al capogruppo del PD, il sindaco Brucchi dimostra, come spesso gli accade, una stizza che lo porta a dire, lui si, inesattezze. Come si evince dalla lettura della Circolare esplicativa del 7/12/2011 al Decreto Salva Italia, l’esistenza dei Consigli Tributari, nel frattempo istituiti, è divenuta FACOLTATIVA ed essi potevano restare ad operare sulla base di una vecchia norma (D.Lgs 77/45) con diversi poteri. Infatti, alcuni Comuni hanno ritenuto di mantenere in vita l’organismo.

Se è vero che diversi Comuni hanno rinunciato a questo organismo, perché indigesto alla classe politica, in presenza di accentuati squilibri sociali, come il caso di Teramo, sarebbe stato opportuno conservare ed utilizzare l’attività del Consigli Tributari. La decisione di sottoscrivere il protocollo con la GdF, sicuramente condivisibile, riguarda esclusivamente il possibile recupero di evasione dei tributi locali, nel mentre il Consiglio Tributario era stato istituito per il recupero di imposte statali (Irpef, Ires, Iva, ecc). Quindi, la risposta del sindaco appare abbastanza contraddittoria e questa sì che denota una accertata superficialità nello studio e nella attuazione delle politiche fiscali da parte della giunta da lui presieduta. In merito alla dichiarata sua volontà di combattere il fenomeno dell’evasione fiscale, l’amministrazione di centrodestra con dati, e non con gratuite affermazioni, deve dare dimostrazione nei bilanci consuntivi della quantità dei recuperi operati non già a causa di errori materiali dei contribuenti , come iscrizioni a ruolo da liquidazione, ma bensì da omissione di imponibili fiscali a fine evasivo.

 

 


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