Roseto al Centro chiede un passo indietro sulla tassa di soggiorno

Roseto. Il neonato Movimento Politico “Roseto al Centro” si schiera al fianco delle associazioni e degli operatori turistici rosetani nel dire no all’introduzione di una tassa di soggiorno nella Città di Roseto degli Abruzzi così come questa è stata pensata ed imposta dall’Amministrazione Di Girolamo.

“Non è possibile portare avanti una decisione così importante per il futuro turistico ed economico del nostro territorio senza tenere conto del parere e del contributo di chi, quotidianamente, opera in questo settore che, giova forse ricordarlo, rappresenta, piaccia o no, una fetta importante del tessuto economico cittadino” dichiara il Segretario di “Roseto al Centro”, Toriella Iezzi.

“Il nostro movimento politico non è infatti contrario aprioristicamente a questo strumento, utilizzato peraltro in diverse città italiane, ma ritiene che sia insensato introdurlo solamente a Roseto degli Abruzzi e che una scelta così strategicamente importante debba esser fatta di concerto con gli altri comuni della costa teramana” prosegue il Segretario di “Roseto al Centro”. “In un momento di crisi economica generale non possiamo infatti costringere i nostri operatori turistici a misurarsi ad armi impari con i loro competitors a livello provinciale, né tantomeno a dover abbassare i loro prezzi, e forse anche la loro offerta qualitativa, per far rientrare i costi della tassa nel loro budget”.

Secondo il Movimento Politico “Roseto al Centro” una simile decisione, calata dall’alto dal Sindaco Di Girolamo e dalla sua Amministrazione, rischia di avere ripercussioni negative già nel breve periodo. “Francamente ci preoccupa il silenzio mediatico sceso su questa vicenda – conclude la Iezzi – l’Amministrazione rosetana ha deciso di tirare dritta, sorda agli appelli giunti da più parti, e in barba al normale confronto democratico partirà con questo balzello già dal 2018 malgrado di numerosi dubbi sollevati da più parti: noi chiediamo invece di rivedere questa decisione, di aprire un serio tavolo di confronto a livello locale e provinciale e, nel caso si decidesse comunque di partire, di valutare preventivamente con tutte le parti come eventualmente impiegare, a favore del turismo, la somma raccolta per non rischiare che queste nuove risorse vengano dirottate su altre situazioni”.

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