Elezioni Alba Adriatica: il Pd organizza le primarie per il candidato sindaco

giovannelli_franchinoAlba Adriatica. Primarie per individuare il candidato sindaco per le amministrative del 2013.

Rompe gli indugi il Partito Democratico di Alba Adriatica e sulla scia per la consultazione per il leader nazionale, lancia la campagna per le primarie cittadine. Non saranno primarie di coalizione, visto che i partiti del centrosinistra, al momento, non hanno raccolto l’invito (anche perchè c’è una pregiudiziale nei confronti del sindaco uscente, Franchino Giovannelli), ma rappresentano di sicuro un passaggio nuovo. Da martedì 27 novembre e fino all’11 dicembre, infatti, potranno essere presentate le candidature per competere alle primarie dei Democratici. Per farlo, ovviamente, bisognerà essere tesserati con il partito di partito di Bersani ento la data del 27 novembre. Poi le stesse primarie, per la scelta del candidato sindaco, ci saranno il prossimo 20 gennaio. Il percorso tecnico è stato illustrato dal comitato organizzatore dello stesso momento consultivo (Gabriele Amati, Alfredo D’Alessandro, Antonio La Daga e Alvisio Bianchini), ” che parla di uno strumento utilissimo per il partito, anche alla luce delle primarie nazionali, per dimostrare quanto ancora sia forte la voglia di una politica sana dentro le strutture partitiche”. Sin quì gli aspetti tecnici, ma la decisione adottata dai Democratici favorisce alcune riflessioni di natura politica. In primo luogo il fatto che il sindaco Franchino Giovannelli, anche se non ha chiarito tutti i dubbi in merito, con ogni prabilità prenderà parte alle primarie e dunque la sua riproposizione, sotto questo aspetto, appare un passaggio quasi scontato. Ovviamente, indire le primarie del Pd, visto che le altre forze della sinistra non vogliono percorrere lo stesso percorso, equivale a dire che se Giovannelli ha il gradimento del partito, correrà per il secondo mandato (visto che lo stesso sindaco ha dato in qualche maniera l’assenso eventualmente, a confrontarsi). Resta da vedere, ovviamente, chi tra i tesserati del Pd si cimenterà in questo confronto, che appare in ogni caso un passaggio fondamentale per chiarire tanti degli aspetti ancora nebulosi che caratterizzano la politica ad Alba e le possibili alleanze. “Quanti aderiranno al progetto primarie”, si legge in una nota, ” dovranno innanzitutto avere chiaro un concetto: l’unità del partito non deve essere messa in discussione e la possibilità di prendere parte ad un progetto più ampio dovrà prevalere sugli individualismi”. La candidatura per le primarie, dovrà essere corredata da 25 firme.

Le primarie nazionali. Il commento di Tiziano Cimini (segretario Pd).” Se il risultato di Bersani era prevedibile” spiega Cimini, ” definirei eccezionali quelli di Renzi e Vendola che sono riusciti a coinvolgere tantissima gente attorno al loro progetto. Di tutta questa mobilitazione, non può che beneficiarne sopratutto il Pd. Basti pensare che in questi ultimi giorni le percentuali fanno schizzare i Democratici al 30%. Per quanto riguarda, invece, le primarie locali, il voto di domenica rafforza la tesi che la strada intrapresa dalla locale sezione è quella giusta. Lasciando perdere che ci sono state le classiche, ed anche pesanti sul piano numerico, infiltrazioni di personaggi noti nell’ambiente del centrodestra albense, e che Bersani ha conservato i propri voti (33,75%), le vere novità sono rappresentante dai risultati di Renzi (47,83%) e di Vendola (17,14%), a dimostrazione che Sel è una realtà anche a livello locale. L’errore più grande che possiamo commettere è quello di di pensare che nulla sia cambiato nella gente in questi ultimi quattro anni. C’è un forte desiderio di partecipazione e di coinvolgimento. Non possiamo pensare che, siccome amministraiamo, non ci sia bisogno di innescare un processo di democrazia partecipata”.

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