Teramo, crisi in Comune. Pomante (arancione): “Pago io il notaio per la sfiducia”

L’ennesima proposta/provocazione per mandare la Giunta Brucchi a casa, arriva dal consigliere arancione Gianluca Pomante che, ribadendo come il bilancio dell’attuale amministrazione sia il peggiore degli ultimi anni, si offre di pagare le spese per il notaio per sfiduciare il primo cittadino e mettere definitivamente la parola fine a questa esperienza amministrativa.

“I danni arrecati alla città dalle ultime due amministrazioni”, scrive Pomante in una nota, “sono tali che saranno necessari i prossimi vent’anni per restituire a Teramo un’immagine simile a quella, ridente ed allegra, che aveva negli anni 90. A partire dallo scempio di Piazza Garibaldi e della sala Ipogea, monumento all’inutilità e nuovo parametro per definire la grande bruttezza, seguito dal nuovo Corso S. Giorgio, che sarà utilizzato nei libri di architettura per spiegare come non deve essere realizzata un’opera di tal genere, fino al disastro delle rotonde ovali, curvilinee, ellittiche, parallelepipede, in salita e in discesa, piccole, medie e grandi che tappezzano la città e vengono usate come bersaglio dagli automobilisti incauti, per finire con Garibaldi senza cavallo che ha perso l’orientamento dinanzi a Porta Reale e sguaina la spada per sentire l’aria che tira”.

E ricordando come anche in passato siano stati compiuti “errori madornali”, evidenzia come il bilancio delle Giunte Brucchi sia “decisamente più negativo di qualsiasi altro, pur senza considerare il baratro finanziario, economico e sociale in cui siamo sprofondati”.

Una situazione inusuale, quella teramana che non ha più idee per il futuro e, invece di trovare una città compatta nel staccare la spina, non riesce a “fare la rivoluzione” quando “ce ne sarebbe bisogno”, “con buona pace del Sindaco più contestato d’Italia che resta saldamente al suo posto e se la ride, pur non avendo una maggioranza da mesi”.

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