Roseto, incontro ad alta tensione in Comune tra Pavone e delegazione Sel

roseto_comuneRoseto. Scontro verbale nel municipio di Roseto, tra il sindaco Enio Pavone e la coordinatrice locale di Sel, Dalia Collevecchio, nella giornata di ieri quando una delegazione del partito di Vendola è stata ricevuta dal sindaco per avere delucidazioni sull’annullamento del contributo del caro-affitti.

“Invece di dare risposte il sindaco – scrive in una nota il circolo di Sel Roseto – ha per quasi due ore insultato e urlato contro la nostra coordinatrice di Partito, Dalia Collevecchio. A niente sono valse le parole dei nostri che ripetevano di essere lì come cittadini rosetani e non come esponenti Sel, anzi”.
Tutto il circolo di Sel Roseto “esprime la massima solidarietà alla nostra segreteria, ed esprime il più profondo sdegno per quanto accaduto. Pavone è un sessista, uno sconsiderato sciacallo opportunista. E oggi più di ieri ci mostra a quale socialista si ispira:  a Mussolini! Perché il concetto per cui le minoranze debbano essere annullate e tacitate, non è certo un concetto un concetto democratico, è un concetto fascista. Tentare di reprimere la nostra lotta politica in questa città è come chiedere al sole di non sorgere. Noi non ci lasciamo intimidire, non ci tireremo indietro di fronte alla battaglia che come circolo abbiamo intrapreso: quello della difesa dei lavoratori al di là di ogni rapporto di forza. Si abitui Pavone a ricevere mazzate sui giornali, ad essere circondato da una sempre maggiore opposizione politica tra la gente di questa città che merita di essere liberata da questo servo dei politicanti teramani del Pdl. Noi non facciamo opposizione morbida come quella che fa il Partito Democratico. Noi siamo incazzati sul serio e non abbiamo nulla da perdere. E sappiamo che il sindaco è nervoso, che il suo mandato si sta tramutando in un disastro, che la maggioranza inizia a scricchiolare e che le masse popolari di Roseto stanno perdendo la pazienza. Lo provano il pessimo stato delle spiagge libere, lo prova l’abbandono dei lavoratori ASU a cui è stato promesso e poi negato il futuro, lo provano le centinaia di famiglie che non arrivano a fine mese. Lo prova il fatto che la nostra piattaforma politica aggrega oggi già 50 rosetani, e dopo pochi mesi di attività. E dopo quello che è successo ieri tutta Roseto – conclude la nota – deve sapere che razza di sindaco ci ritroviamo: un rappresentante istituzionale che invece di trovare risorse e offrire risposte ai cittadini in difficoltà, strozzati e indebitati dalla fame, insulta una donna con un linguaggio scurrile e maschilista, tipico dei cavernicoli”.
Il coordinatore provinciale di Sel, Tommaso di Febo, ha espresso “a nome della Federazione Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà la piena solidarietà alla Coordinatrice del Circolo di Roseto Degli Abruzzi e a tutti i compagni e le compagne del Circolo rosetano. L’atteggiamento delirante, arrogante e intimidatorio del Sindaco Pavone è da condannare senza mezzi termini. Il comportamento di Pavone è gravissimo, in quanto colpisce Dalia Collevecchio e tutto il circolo Sel di Roseto per il serio lavoro politico con cui stanno portando avanti importantissime battaglie che riguardano le problematiche della città e non solo. Il Circolo Sel di Roseto, ha già dimostrato di non lasciarsi intimidire da un sindaco incapace di amministrare la città di Roseto Degli Abruzzi. Le battaglie di Sel per il cambiamento a Roseto Degli Abruzzi continueranno con più determinazione di prima”.

 

 

Pd e Federazione della Sinistra Roseto esprimono solidarietà alla coordinatrice di Sel: Pavone chiedi scusa!

 

Lo scontro verbale in Comune con la presunta aggressione del sindaco alla coordinatrice cittadina di Sel, Dalia Collevecchio, ha scatenato un’accesa polemica a Roseto. Il Partito Democratico e Federazione della Sinistra sono intervenuti immediatamente in solidarietà della coordinatrice del partito di Vendola. Massimo Felicioni, segretario Pd Roseto, dichiara: “A nome del Partito Democratico di Roseto, esprimo la mia più sincera solidarietà a Dalia Collevecchio, coordinatrice di Sel; esprimo, inoltre, tutto il mio disappunto per quanto accaduto durante l’incontro con il primo cittadino, Enio Pavone, sottolineando, ancora una volta, che avere la maggioranza dei voti non vuol dire appiattire o azzerare il dissenso. Essere in democrazia significa discutere, e perché la democrazia possa essere tutelata deve basarsi sul rispetto delle minoranze, e non deve trasformarsi in una dittatura della maggioranza che non accetta il confronto, bensì la sopraffazione”.
Gli fa eco Marco Borgatti, portavoce della Federazione della Sinistra rosetana, che spiega “l tema dell’annullamento del contributo affitti è quanto mai spinoso. Riguarda famiglie in estrema difficoltà della nostra città. L’azione intrapresa dal circolo di Sel e dalla sua coordinatrice Dalia Collevecchio è meritevole e va in contro alle esigenze dei cittadini. Nessuno mai poteva immaginare la reazione del Sindaco verso chi porta simili istanze in un palazzo comunale. Vogliamo solo ricordare al sindaco che la democrazia non significa dittatura della maggioranza. Le opposizioni, consiliari e non , hanno il dirittodovere di vigilare, proporre e riportare i bisogni dei cittadini. Il rispetto e la diligenza devono essere qualità costanti per chi ricopre un incarico tanto importante come quello di Sindaco. Sel non ha espresso consiglieri, come noi tra l’altro, ma questo non autorizza nessuno ad inveire contro un rappresentante politico. La civiltà ed il rispetto per le persone sono qualità obbligatorie per chi ricopre incarichi pubblici. Invitiamo il sindaco di Roseto a chieder scusa per un comportamento decisamente al di sopra le righe. Consigliamo al sindaco Pavone di ripetere il viaggio a Lourdes, ma stavolta senza auto blu, né fascia da sindaco. Forse, la meditazione e la preghiera – conclude Borgatti – potrebbero consigliarlo meglio rispetto all’ira misogina circa il significato del prendere i voti”.

 

Pavone non risponde a Sel: Norante è d’accordo con lui

 

“La scelta del sindaco di Roseto Enio Pavone di non rispondere alle provocazioni provenienti dalla coordinatrice cittadina di Sel ritengo sia la migliore risposta che il primo cittadino potesse dare. D’altra parte basta leggere il farneticante comunicato inviato ieri agli organi di stampa dagli ex-post comunisti locali del partito di Vendola per capire le ragioni che, probabilmente, hanno portato il Sindaco a tale, saggia decisione”. Lo ha dichiarato Antonio Norante, capogruppo Pdl Roseto.
“Si tratta infatti di un comunicato infarcito di ogni tipo di offesa, altro che frase estrapolata dal discorso (come nel caso di alcune considerazioni fatte dal Sindaco nell’incontro dell’altro giorno): sessista, sconsiderato sciacallo opportunista, fascista, servo dei politicanti teramani del PdL, maschilista, cavernicolo, ecc…, non manca quasi nulla ! Dal tono degli epiteti si può facilmente risalire allo stato, quella sì, di ineducazione oltre che di confusione in cui si trova questo pezzo di cosiddetta sinistra ormai sempre più emarginata politicamente, socialmente ed elettoralmente, compressa com’è tra i grillini e il Pd senza alcuna possibilità di poter rappresentare una società in evoluzione che non ha più niente a che vedere con l’epoca di Mao, Marx, Lenin e Stalin ma che, però, non dovrebbe mai dimenticare i vari Vysinskij, Pol Pot, Suslov, Bashir, ecc… . Quello che lascia perplessi è l’eco che una parte della stampa permette solo ad una parte del comunicato tralasciando ogni commento sui toni usati dai sinistrorsi. Crisi economica ed emergenza abitativa sono argomenti sui quali, soprattutto in tale frangente sociale ed economico, sarebbe necessaria la massima chiarezza e precisione comunicativa, visto che riguardano un sempre più vasto numero di famiglie.
Destano perciò sorpresa e sconcerto le recenti dichiarazioni del Sindaco di Giulianova e dei rappresentanti del SEL rosetano che tentano goffamente di scaricare sulla Regione responsabilità che non le appartengono, con il solo scopo di lucrare un facile vantaggio polemico. Il mancato inserimento dei Comuni di Roseto e Giulianova nel novero dei beneficiari del riparto dell’annualità 2011 del “Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione” (delibera n° 359 del 11/06/2012), non è affatto dovuta ad una disattenzione della Regione verso il nostro territorio, ma bensì all’applicazione della delibera del CIPE n° 97 del 13/11/2003 che stabilisce i criteri per i riparto di tali fondi ed alla quale il provvedimento regionale fa esplicito riferimento. Sarebbe bastato – conclude Norante – leggere un po’ più le carte per evitare di lanciare le solite, improponibili, gratuite, sterili, inutili ed in questo caso anche pesanti e squallide accuse intrise di demagogia e propaganda in perfetto stile vetero-comunista”.

 

 

 

 

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