Colonnella 2020 contesta l’iter seguito per la consulta giovanile

colonnella2020Colonnella. La consulta giovanile va revocata, per poi costituire un organismo realmente condiviso ed aperto ai ragazzi della cittadina.

Mostra il pollice verso il Comitato Colonnella 2020, che contesta la recente adoazione, nel consiglio comunale, della consulta giovanile. Assise civica che si è svolta sabato scorso. Quello che contestano gli attivisti del comitato giovanile, è il fatto di non essere stati coinvolti nella stesura del regolamento istitutito della consulta, così come aveva fatto sapere il sindaco Pollastrelli. ” Parola queste”, si legge in una nota, “avevano chiaramente generato soddisfazione ed entusiasmo all’interno del gruppo, il quale rispose con una richiesta di incontro formale con il delegato alle politiche giovanili, al fine di creare quella giusta sinergia per portare avanti il progetto, così importante per il bene del paese.Oggi purtroppo i ragazzi di Colonnella2020 sono costretti a constatare con grande rammarico che alle parole di collaborazione del sindaco non è stato dato seguito alcuno. Non solo non vi è mai stato l’incontro richiesto, ma sul tema non sono stati consultati né i ragazzi di Colonnella2020 né tantomeno tutti gli altri giovani colonnellesi. Per l’ennesima volta  il sindaco – si legge ancora – come avvenuto con il caso della centrale a biomasse, ha dato prova di non voler alcun dialogo con la cittadinanza. La Consulta giovanile nasce così monca: come si può pretendere di istituire uno spazio di partecipazione dei cittadini senza consultarli preventivamente, soprattutto alla luce delle richieste avute da un gruppo di giovani?”.Critiche anche sul regolamento: “Il testo votato presenta inoltre gravi lacune normative che non permettono nemmeno di poter convocare la prima seduta: ad esempio, l’articolo 3 del regolamento prevede che tra tutti coloro che richiedano di far parte della Consulta se ne scelgano 15 (5 studenti delle superiori, 5 laureandi, 5 lavoratori/disoccupati) senza dire chi debba sceglierli e sulla base di quale criterio di fronte all’eventualità – più che scontata – che il numero delle richieste siano maggiori dei posti disponibili”.

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