Roseto, il mistero della balneabilità. D’Elpidio (Pd): I dati non tornano

roseto_lungomareRoseto. “Cosa è avvenuto al mare di Roseto nel periodo compreso tra il 7 e il 12 luglio?”. È quanto chiede di sapere il consigliere comunale rosetano del Pd Raffaella D’Elpidio, secondo cui “ci sono date che non collimano, dati che non ridanno e, carte alla mano, il sospetto è che i rosetani e i turisti abbiano nuotato in un mare inquinato e che il divieto di balneazione sia arrivato con l’acqua che era già pulita”.

“Guardiamo alle date di quel periodo” sottolinea ancora il consigliere. “Il 7 luglio c’è un guasto ad una conduttura che il Ruzzo afferma essere stato riparato immediatamente. Tre giorni dopo, il 10, l’Arta effettua dei controlli sul mare antistante Roseto e il 12 luglio la stessa Arta comunica l’inquinamento al Comune di Roseto. Scatta il divieto di balneazione emesso dal sindaco Pavone. Sempre il 12 l’Arta effettua un nuovo controllo, i cui risultati, questa volta negativi, vengono comunicati a Roseto il 14 luglio. In base alle carte risulta che il mare di Roseto è stato inquinato almeno sino al 10 luglio. L’inquinamento è stato dovuto al guasto della conduttura Ruzzo del 7? Il Ruzzo comunicò al Comune quanto avvenuto? Se lo fece, perché l’amministrazione non fece monitorare l’acqua? Se non lo fece, perché il Comune non ha alzato la voce? Perché il primo controllo è stato effettuato dall’Arta solo in base ad un crono-programma che non teneva minimamente in conto dell’emergenza avvenuta? Carte alla mano la questione è una sola, ed è gravissima. Il 10 luglio abbiamo nuotato in un mare inquinato e il 12 non abbiamo potuto fare il bagno in un’acqua che era già pulita. L’inquinamento era dovuto al guasto della conduttura? Dobbiamo accertare al millimetro le responsabilità, e capire chi ha sbagliato e perché. Pretendo prese di posizioni ufficiali da parte di tutti gli enti coinvolti, perché una cosa del genere non deve avvenire mai più”.

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