Erosione e sicurezza del Vibrata: dalla Regione arrivano 450mila euro per Alba Adriatica

vibrata_3Alba Adriatica. Due diversi finanziamenti regionali da destinare alla protezione della costa e alla sistemazione degli argini sull’asta terminale del torrente Vibrata.

La giunta regionale, nei giorni scorsi, ha destinato delle somme derivanti dal Par-Fas 2007-2013 per la soluzione di alcune criticità, sia in ordine all’erosione costiera che alla salvaguardia idraulica dei fiumi. Nel pacchetto di interventi figura anche il territorio di Alba Adriatica, che avrà l’opportunità di programmare alcune opere utili per arginare delle problematiche. Per quanto concerne l’erosine costiera, che si materializza soprattutto nella zona nord, la delibera stanzia 200mila euro (che saranno gestiti dal Comune) nel quadro dello studio di fattibilità, redatto dall’Università de L’Aquila, che prevede investimenti tra la foce del Vibrata e il porto di Giulianova, che altro non che una integrazione del piano organico degli interventi di gestione della fascia costiera su base regionale. Finanziamento, questo, che poi è frutto anche di un serie di iniziativa veicolate a livello locale, sia con il convegno promosso lo scorso anno ad Alba Adriatica, dal locale circolo del Pdl, sul fenomeno erosivo, che dalla mobilitazione dell’associazione La Rotonda Nilo. “ Un ringraziamento particolare va al Governatore Gianni Chiodi e all’assessore regionale Angelo Di Paolo”, sottolinea Renato Rasicci, coordinatore del Pdl di Alba, “ che hanno mostrato sensibilità relativamente al problema erosivo, che non fa dormire sonni tranquilli agli operatori di Alba Adriatica. Si tratta di un primo, anche se minimo intervento, utile però per iniziare a dare delle risposte concrete su argomenti molto sentiti”. Restando in tema di salvaguardia del territorio, nella stessa seduta, la giunta regionale ha previsto un ulteriore finanziamento di 250mila euro, utile per il ripristino delle due sponde del torrente Vibrata (sul versante di Alba Adriatica e su quello di Martinsicuro) e la riapertura della sezione di deflusso dello stesso corso d’acqua nello spazio compreso tra la foce e i ponti della Statale 16 e della Ferrovia. Intervento, questo, necessario dopo che l’alluvione del 2011 ha creato dei danni in quella zona.

 

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