Bellante, il bilancio non tutela le fasce deboli: l’attacco della Pavan

flaviana_pavanBellante. Sindaco e assessori si “riprendono” le indennità, mentre l’addizionale Irpef viene aumentata di due punti in percentuale. E’ un giudizio decisamente negativo quello che arriva da Flaviana Pavan consigliere comunale di minoranza al Comune di Bellante.

A favorire gli strali negativi sulle strumento di programmazione economica e finanziaria dell’ente, sono diversi fattori, a partire dalla politica, visto che nella seduta erano assenti due assessori (Viviana Di Febo del Pd e Giuseppe Traini del Pdci). “ Il bilancio partecipato resta una delle promesse di questa amministrazione” scrive in una nota la Pavan, “ visto che non sono state organizzate riunioni con i cittadini, nemmeno per parlare di Imu. Per non parlare poi della questione del Crsu: l’ente ha destinato quasi totalmente i 600mila euro della vendita di Energeia per ingrassare un fallimento, invece di destinare le somme per servizi sociali, scuole, strade e piazze”. Nel duro documento politico, poi emergono altri aspetti: dagli aumenti delle rette per la scuola materna Tattoni (“ il Comune le applica a partire da 8mila euro”), il ripristino delle indennità di funzione per sindaco e assessori (“il principio tanto sbandierato di non percepire indennità è durato solo 6 mesi”), e nessuno sforzo per ridurre i costi della refezione scolastica, del soggiorno vacanza per gli adolescenti e la retta dell’asilo nido. “ Non ci sembra una politica a vantaggio delle fasce deboli”, prosegue la Pavan, “ senza considerare poi che è stata aumentata l’addizionale Irpef (dallo 0,6 allo 0,8 per cento, ndr), con una maggiore entrata di 95mila euro, che sarà pagata direttamente da pensionato, operai e lavoratori dipendenti”.

 

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