Teramo, Ruzzo e imposte locali: per Fli, un’amministrazione allo sbando

tasche_vuoteTeramo. Tributi locali e Ruzzo spa. Due questioni che tengono banco, oggi più che mai, nella dialettica politica teramana (e non solo). Due chiari sintomi, secondo Futuro e Libertà, di un’amministrazione poco responsabile.

Tra addizionali Irpef, aliquota massima per l’Imu sulla seconda casa, passi carrabili e chi più ne ha più ne metta, Teramo risulta essere tra le città più tassate d’Abruzzo. “Con la scusa del mantenimento dei servizi” commenta il consigliere comunale Paolo Albi “si aumentano le tasse con il pessimo gusto di scaricare la colpa sul Governo. Si è parlato tanto della creazione di un gruppo di lavoro sulla spending review: che fine ha fatto? Fortuna che loro si professavano come quelli che mai avrebbero messo le mani nelle tasche dei cittadini. Oggi è necessario evitare di gravare ancora su un’economia che non riesce più a sopportare ulteriori balzelli. Siamo oltre ogni livello di guardia”.

albi_rabbuffo_fantauzziSecondo il segretario comunale Andrea Fantauzzi, “prima di colpire i cittadini, sarebbe il caso di tagliare le spese inutili”. I timori, in realtà, sono altri: “non vorrei che la loro preoccupazione sia quella di mantenere fondi in bilancio per poi finanziare le campagne elettorali fatte di asfalti e manutenzioni stradali”. Ma oltre alle critiche, ci sono anche le proposte: come l’introduzione del quoziente familiare ed il rafforzamento dell’aspetto sociale, che permetterebbero di raggiungere una certa equità fiscale, “ridistribuendo dignità ai nuclei familiari e facendo pagare chi invece ne ha la possibilità”.

E poi c’è la questione legata alle nomine della Ruzzo spa, in merito alla quale Fli chiede chiarezza una volta per tutte. “Nominare Carlo Ciapanna alla presidenza” aggiunge Albi “è come mettere Dracula alla presidenza dell’associazione donatori di sangue! A capo del Ruzzo ci deve essere una persona competente, in grado di guidare un’azienda”. Fuori tutti, dunque, tuona il consigliere finiano, e “qualcuno si degni di chiedere scusa anche per i soldi spesi per le assunzioni in esubero”. E sulle recenti nomine, Fantauzzi si chiede: “possibile che in un partito non ci sia un curriculum decente?”.

In conclusione, secondo il capogruppo in Consiglio Regionale, Berardo Rabbuffo, le due questioni sono unite da un unico filo conduttore, “lo stesso che ci ha spinto a prendere le distanze dal vecchio modo di fare politica. Come si fa a non indignarsi in questa città sonnolenta? E’ necessario invertire la rotta”.

 

Marina Serra

 

 

Impostazioni privacy