Teramo, istituto Braga: per Sel, l’ennesimo Porcellum

selTeramo. “Non è stata sufficiente la figura meschina che i tre rappresentanti della politica teramana (Chiodi, Brucchi e Catarra) hanno fatto al Ministero dell’Istruzione, che ha rispedito al mittente le loro candidature alla presidenza del Consiglio di Amministrazione del Braga. I nostri zelanti politicanti, senza sognarsi lontanamente di coinvolgere la cittadinanza e l’opinione pubblica della questione, nel segreto delle loro ormai oscure e polverose stanze, hanno sfornato un’altra terna che ha dell’incredibile”.

E’ quanto sostiene in una nota il circolo provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, che analizza i tre nomi proposti alla presidenza e parla dell’ennesimo “Porcellum”.  “Simone Gambacorta” dicono “già nipote di Carino, già segretario del Premio Teramo, già stretto collaboratore della Banca di Teramo, già amico della progenie dell’uscente Direttore Castagna (rimasto in carica 14 anni), scrittore e critico letterario; Giulia Paola Di Nicola, ha collaborato alla stesura del programma sulla cultura per la candidatura di Chiodi a Sindaco di Teramo, docente di sociologia della famiglia dell’Università “G. D’Annunzio”, già consigliere della Primo Riccitelli, moglie di Attilio Danese, ex consigliere del CdA del Braga negli anni ‘80/’90, oggi membro del Consiglio d’Indirizzo della Fondazione Tercas; Luciano D’Amico, preside della facoltà di Scienze della comunicazione. Insomma, si continua a fare scempio di una Istituzione pubblica prestigiosa e storica. Il buco finanziario del Braga si aggira ad oltre un milione di euro, la presidenza di Melarangelo non ha fatto altro che acuire le difficoltà dell’Istituto, gli insegnanti sono costretti a lavorare con 9 mensilità, anche se c’è da dire che gli stessi insegnanti hanno contribuito in primis al raggiungimento di questa situazione disastrosa, avendo confermato per 4 volte consecutive la guida dello stesso direttore. Nonostante da ormai quasi 5 anni alcune associazioni del territorio hanno alzato il livello di attenzione, di conoscenza e di informazione sulla questione Braga, ancora oggi, alla luce del fallimento totale della gestione della cosa pubblica in maniera verticistica, ad un passo dal baratro, senza alcun pudore e senso di responsabilità , la politica locale continua a dare di sé l’immagine di spartizione del potere disinteressandosi completamente della reale possibilità di salvare questa gloriosa scuola. Non c’è il nome di un musicista a dirigere una scuola di musica, solo prestanomi e burattini nelle mani dei loro rispettivi padroni. Non solo questo, ma una candidatura non si deve fare su un programma? Quale programma esprimono costoro? Visto che un Istituto Musicale dovrà essere diretto da letterati, sociologi o matematici, forse un musicista, e a Teramo ce ne sono, lo troveremo a dirigere una scuola di atletica leggera. Ogni cosa al suo posto”.

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