Atri, istituita la Commissione Pari Opportunità ma è già polemica

Atri. Dopo uno slittamento, dovuto a ragioni tecniche, è stata finalmente approvata ad Atri, in consiglio comunale, la delibera per l’istituzione della Commissione Pari Opportunità.

Il Comune ducale ha deciso di sposare e promuovere, con convinzione, questo progetto di educazione e sensibilizzazione, ma soprattutto di tutela verso le categorie penalizzate dai meccanismi della diseguaglianza e della discriminazione, volto a garantire nel contempo la rimozione di qualsiasi ostacolo che possa limitare il diritto alla diversità.

La proposta di istituire una CPO ad Atri, partita dalla consigliera Chiara Di Nardo Di Maio, ha subito riscontrato l’approvazione dell’amministrazione comunale, che ha sposato in pieno questo progetto, frutto pertanto di un lavoro corale e condiviso.

“Siamo lieti di annunciare l’istituzione della Commissione Pari Opportunità nel nostro Comune – dichiara l’assessore alle Politiche Sociali Giammarco Marcone – in quanto lo riteniamo un segno importante ed evidente di crescita, oltre che un fatto di civiltà. Mi preme sottolineare che si tratta di un regolamento che mira a contrastare ogni tipo di discriminazione, verso le donne in particolare, ma anche verso gli omosessuali, i diversamente abili e le categorie “deboli” in generale. Sono certo che questa iniziativa aprirà nuovi scenari, suscitando momenti di riflessione e di crescita per l’intera comunità atriana”.

La Commissione Pari Opportunità sarà costituita da sette membri, tre dei quali saranno scelti all’interno del consiglio comunale e gli altri quattro attraverso un bando allargato alla società civile, che verrà pubblicato entro un mese.

“Grazie alla sinergia tra la CPO provinciale, il Comune e le associazioni del territorio – afferma Chiara Di Nardo Di Maio – in quest’ultimo anno ad Atri ci sono state tante iniziative volte a promuovere le tematiche di parità e di contrasto alla violenza di genere. L’istituzione della CPO è l’esito di questo percorso, un nuovo punto di partenza per un approccio più consapevole e attento, che a 360 gradi, si occuperà delle esigenze e delle problematiche delle fasce più deboli e a rischio di discriminazione”.+

Non tutti però sono completamente soddisfatti dalla nuova istituzione sopratutto per il regolamento stilato. La consigliera del Partito Democratico, Barbara Ferretti, esprime “soddisfazione poiché la proposta è scaturita da una strategia della mia CPO provinciale che si è fissata l’obiettivo prioritario di diffondere la cultura delle pari opportunità costruendo una rete a livello comunale. Pochi mesi fa anche Pineto si è dotata di CPO. Nello specifico ritengo che il Regolamento abbia molti limiti. Innanzitutto parla di pari opportunità solo tra uomo-donna; impensabile ad oggi. Ma soprattutto, nella sua composizione, non prevede autonomia della CPO rispetto al Consiglio Comunale e, pertanto, non potrà mai svolgere serenamente il ruolo fondamentale di controllo sull’attività di Consiglio. Ho paura, considerate le iniziative intraprese fino ad ora, che si stia scambiando la CPO per una associazione”.

La Ferretti ricorda anche all’amministrazione ducale “di versare il previsto contributo al Centro Antiviolenza ‘La Fenice’ approvato all’unanimità all’Assemblea dei Sindaci, anche dal Sindaco di Atri, che non è stato ancora fatto dopo oltre un anno. E poi chiedo che fine ha fatto il Comitato Unico di Garanzia comunale per le Pari Opportunità approvato per obbligo di legge con D.G. del 18/7//2012? E’ stato mai approvato il Piano di Azioni Positive? Solo con questi strumenti una Amministrazione può dimostrare, oltre che di rispettare le norme, di agire nelle Pari Opportunità”.

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