Concessioni balneari, Monticelli: Occorre ripensare la direttiva Bolkestein

monticelli_lucianoRoma. Si è tenuto ieri mattina al PalaEur di Roma l’incontro organizzato da Assobalneari, Cna, Fiba e Sib al quale hanno partecipato oltre 4mila balneatori provenienti da tutta Italia.

Oggetto del dibattito le problematiche relative alla direttiva Bolkestein dell’Unione Europea sulle concessioni demaniali a uso marittimo turistico, che cancella il rinnovo automatico delle concessioni balneari alla scadenza dei sei anni.

Presente all’incontro, oltre a Riccardo Borgo (Sib), Fabrizio Licordari (Assobalneari), Vincenzo Lardinelli (Fiba) e Cristiano Tomei (Cna), anche Luciano Monticelli, delegato al Demanio Marittimo dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, che si è fatto portavoce delle istanze dei 639 Comuni costieri del Bel Paese.

“Con gli uffici dell’Anci – commenta in proposito Monticelli – stiamo già provvedendo a elaborare una serie di proposte di legge che porteremo all’attenzione dei Comuni interessati. Nel frattempo stiamo lavorando per costituire un gruppo di esperti in grado di elaborare una proposta per confrontarsi con l’Unione Europea sul problema della Bolkestein”.

Monticelli sostiene, infatti, che la disciplina in questione vada ripensata in maniera differente per ciò che riguarda le vecchie concessioni. “E’ necessario – continua il delegato Anci – immaginare una soluzione che tenga conto anche degli investimenti effettuati dagli operatori del settore negli ultimi anni e che, pertanto, dia la possibilità ai balneatori di ammortizzare le somme spese”.

A preoccupare i Comuni costieri e l’Anci nazionale è soprattutto la possibilità di aprire il settore a grandi multinazionali che, per loro natura, si troverebbero in una condizione avvantaggiata, “col rischio – sottolinea Monticelli – di vedere presto sparire quella che finora è stata una tipicità tutta italiana in favore di franchising e simili. Non possiamo non salvaguardare questo aspetto”.

L’auspicio del delegato Anci è pertanto quello di dar vita a un coordinamento in grado di rapportarsi con la Comunità Europea in un’ottica di dialogo e confronto costruttivi.

 

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