Teramo, maggioranza contro le minoranze: “Non siamo affiliati mafiosi”

Stupore e sgomento per la “violenza” nei toni usata dai firmatari della mozione di sfiducia a Maurizio Brucchi, presentata ieri dalle minoranze al Comune di Teramo.

I consiglieri di Futuro In, Teramo Soprattutto, Alternativa Popolare, Insieme per Te e Forza Italia rispondono con forza alle accuse che le opposizioni contestano al sindaco di Teramo e alla sua coalizione di aver tenuto in stallo la città, tanto da sottoscrivere un documento che, se raggiungerà entro domani la tredicesima firma, potrebbe essere portata come mozione al prossimo Consiglio comunale.

“Le parole sono importanti”, si legge nella nota della maggioranza che contesta la terminologia usata nel documento formale sottoscritto da rappresentanti delle istituzioni, auspicando che, se davvero di “complotto malavitoso” quello messo in atto da Brucchi & company si tratta, sia necessario allertare in maniera formale le autorità preposte, Prefetto in primis, affinché prenda subito provvedimenti, commissariando subito la città.

“Se è vero come è vero che la parola capobastone letteralmente e figurativamente indica il capo di una ‘ndrina, famiglia affiliata alla ‘Ndrangheta, e che a scanso di equivoci, tale termine è stato utilizzato in un contesto descrittivo di metodi e azioni di stampo clanico-mafioso”, scrive la maggioranza, “di fatto i Consiglieri di opposizione hanno scoperto ciò che ai più è ignoto: la città di Teramo è governata da forze oscure”.

E respingendo con forza queste considerazioni, ricordando la fragilità del Partito Democratico, commissariato a Teramo e coinvolto in una sorta di guerra interna, i consiglieri di maggioranza “non considerandosi affiliati ad alcunché se non ai consensi ricevuti dai propri elettori, avvisano, sin da ora, che provvederanno a tutelare le proprie ragioni davanti alle autorità competenti”.

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