Rapagnà annuncia sciopero della fame per la Riserva del Borsacchio

pio_rapagnRoseto. “Ho dato inizio ad uno sciopero della fame per chiedere al Consiglio Regionale dell’Abruzzo la salvezza della Riserva Naturale Regionale del Borsacchio istituita nei Comuni di Roseto degli Abruzzi e di Giulianova con Legge Regionale 8 febbraio 2005, n. 6 e successive integrazioni”.

Lo ha dichiarato l’ex parlamentare rosetano Pio Rapagnà, ricordando che “il Consiglio regionale, infatti, il prossimo 24 aprile, al punto 2 dell’ordine del giorno, si troverà ad esaminare il Progetto di legge n. 78/2009 presentato dal Consigliere del Fli Berardo Rabuffo e fatto proprio dalla maggioranza di centrodestra della 2^ Commissione presieduta dal Consigliere Luca Ricciuti. Tale progetto dei Legge prevede la “Revisione e la riperimetrazione” dei confini della Riserva Naturale Guidata Borsacchio attraverso la modifica dell’articolo 69 della L.R. 8 febbraio 2005, n. 6 che istituisce la Riserva medesima. Nell’ordine del giorno della stessa seduta, al punto 3 è stato “appositamente” inserito anche il progetto di legge n. 272/2011 presentato dal capogruppo del Pdl Lanfranco Venturoni, chiamato in aula senza relazione. Tale Progetto di Legge prevede, addirittura, la “Abrogazione” dell’art. 69 della Legge Regionale istitutiva della Riserva e, di conseguenza, se approvato, comporterà la completa e definitiva cancellazione di ogni e qualsiasi “Riserva Naturale Guidata” nei comuni di Roseto degli Abruzzi e Giulianova. Con questa mia nuova iniziativa “non violenta” e profondamente “Celestiniana”, che andrà avanti per tutto il tempo che sarà necessario, chiedo al Presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi, al Presidente dell’amministrazione provinciale di Teramo Valter Catarra, al sindaco di Roseto Enio Pavone e al sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro di procedere con somma urgenza e, se possibile, prima della seduta del Consiglio Regionale del 24 aprile prossimo, alla nomina e all’insediamento dell’Organo di Gestione della Riserva, così come stabilito dallo stesso art. 69 della Legge Regionale 8 febbraio 2006, n. 6. Lancio un appello prima di tutto ai cittadini di Roseto e Giulianova, affinché sostengano questa iniziativa “non violenta” e vi partecipino “attivamente” promuovendo iniziative spontanee di sensibilizzazione e, per quanto possibile, effettuando almeno un giorno di digiuno “simbolico” a rotazione. Ai cittadini abruzzesi, che nel corso degli anni si sono impegnati per salvaguardare il patrimonio ambientale e naturalistico della nostra Regione, chiedo di intervenire nei confronti delle Istituzioni preposte e di “sensibilizzare” in particolare i consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione, affinché sia salvaguardato questo nostro “angolo di paradiso”, unico rimasto e irripetibile lungo la fascia costiera adriatica, di enorme valore ecologico, paesaggistico, faunistico, storico, culturale e anche turistico”.

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