La discarica di Grasciano2 non s’ha da fare: proposta di attivare la cava di Montarone a Notaresco

grasciano_discaricaMosciano. “La discarica di Grasciano 2 non s’ha da fare”. Lo hanno dichiarato i consiglieri di opposizione di Mosciano e Bellante. In particolare Emilia Di Matteo (Alternativa per Mosciano), Maria Cristina Cianella e Massimo Martini (Nuovi Orizzonti), Flaviana Pavan, Claudio Di Matteo, Giovanni Pompizii e Sabatino Di Emidio (Uniti si può). I consiglieri, contrari alla realizzazione della seconda discarica a Grasciano, danno appuntamento ai cittadini domani pomeriggio  (alle 18 di martedì 3 aprile a Selva Piana – di fronte alla Chiesa) per visitare insieme una cava dismessa in località Montarone di Notaresco.

Tale cava sarebbe stata “considerata da tecnici esperti sito sostanzialmente pronto per la realizzazione di una nuova discarica provinciale. La cava, alcuni anni fa, è stata oggetto di progettazione preliminare per la costruzione di una discarica a cura della società Cirsu, che ha poi abbandonato tale idea in favore della discarica da costruire a Grasciano”.  I consiglieri spiegano che “si tratta di una cava di inerti dismessa da cui affiora terreno argilloso; inoltre il sito è sostanzialmente pronto, mentre per la discarica di Grasciano 2 bisogna sbancare una collina, sita a monte di terreni agricoli di pregio, e costruire enormi barriere di contenimento per scongiurare uno scivolamento della discarica sul bacino idrografico del fiume Tordino”. Anche sui volumi la cava si farebbe preferire alla nuova discarica con 1.200.000 metri cubi, rispetto ad un “potenziale massimo di 450.000 metri cubi” previsti per il nuovo sito a Grasciano. Inoltre con sei mesi la cava sarebbe pronto per il conferimento in discarica con un risparmio notevole, poiché il costo sarebbe calcolato intorno ad un milione di euro a differenza dei dieci previsti per Grasciano 2.
“Oggi abbiamo presentato – si conclude la nota – un esposto all’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e al Difensore Civico della Regione Abruzzo affinché intervengano riguardo all’incarico ad un ingegnere per la redazione del progetto esecutivo della discarica Grasciano 2 e all’incarico delle funzioni di RUP a due dipendenti comunali, affidati dal CdA di Cirsu senza alcuna procedura ad evidenza pubblica. Inoltre, al fine di evitare che il CdA assuma decisioni di competenza degli organi collegiali dei sei Comuni soci, abbiamo chiesto alle citate autorità di intervenire anche sulla mancata attivazione da parte dei sindaci di un ufficio che si occupasse del Controllo analogo della Cirsu Spa, il cui schema di convenzione tra i sei Comuni soci è stato approvato dai competenti consigli comunali già nel lontano dicembre 2010”.

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