Anche Silvi dice no alla chiusura del Tribunale di Atri

silvi_comuneSilvi. Il Consiglio Comunale di Silvi, nella seduta di ieri, ha approvato all’unanimità la mozione contro la chiusura del tribunale di Atri. Si tratta di un atto di indirizzo per manifestare il proprio dissenso alle disposizioni di Governo in materia di riordino degli uffici giudiziari per cui sarebbe prevista la chiusura della sede distaccata atriana.

Il prossimo passo è la costituzione di una Commissione Consiliare presieduta dal sindaco o da un suo delegato, composta da un componente per ciascun gruppo consiliare, che avrà il compito di chiedere immediata udienza al Ministero della Giustizia.

Da tempo Atri è la sede deputata per l’Amministrazione della Giustizia, un’insostituibile e funzionale presidio di giustizia di prossimità al cittadino utente dell’intero comprensorio costituito da 16 comuni. Con la Legge 14 settembre 2011 n. 148 il Parlamento ha delegato il Governo nel termine di 12 mesi ad adottare uno o più decreti attuativi finalizzati a riorganizzare la distribuzione sul territorio degli Uffici Giudiziari con l’osservanza di principi e criteri direttivi precisati nell’art. 2 della legge di delega. La legge è espressamente orientata alla realizzazione di risparmi di spesa ed all’incremento dell’efficienza secondo criteri obiettivi ed omogenei. Il Comune di Atri è sede distaccata del Tribunale di Teramo e dell’Ufficio del Giudice di Pace, a tal proposito è stato inserito nei provvedimenti varati dal Governo sulla base delle legge citata

“La sezione distaccata di Atri” commenta l’assessore Luciana Di Marco “è posta all’estremo sud della Provincia di Teramo mentre la città di Teramo all’estremo confine nord. I provvedimenti in materia sono di interesse non solo per il Comune di Atri ma di tutti i comuni del Bacino che ne accoglie ben 16. Togliere la sede di Atri graverebbe su tutti a livello di spese e di tempo arrecando non pochi disagi. La giustizia deve essere vicina alla cittadinanza, per tali ragioni è’ necessaria un’azione comune al di là delle appartenenze delle singole forze consiliari”.

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