Teramo, sicurezza edifici: Cardelli, Berardini e Marroni chiedono incontro con D’Alfonso

Discutere anche con il Governatore d’Abruzzo Luciano D’Alfonso sulle regole di prevenzione e gestione dei disastri ambientali.

I consiglieri comunali teramani di opposizione Paola Cardelli, Fabio Berardini e Maria Cristina Marroni, presenti ieri al sit-in aquilano per richiamare il presidente ed il Consiglio regionale sul tema della sicurezza degli edifici in caso di calamità, sono stati ricevuti dalla conferenza dei capigruppo per esporre le richieste più urgenti contenute nel documento sottoscritto da tutti i partecipanti, dalla sicurezza sismica per tutte le scuole dell’obbligo al celere ripristino e miglioramento sismico per gli alloggi di edilizia popolare alla requisizione degli alloggi inabitati di via Longo per l’accoglimento degli sfollati da edifici inagibili.

Al confronto, cui mancava però D’Alfonso come interlocutore principale, ha preso parte anche il vice presidente Giovanni Lolli che si è mostrato disponibile verso un intervento legislativo di rango regionale (o nazionale, su proposta della Regione Abruzzo) per stabilire un indice minimo di vulnerabilità sismica al di sotto del quale gli edifici pubblici non possano rimanere aperti. E, insieme al presidente del Consiglio Lucrezio Paolini, ha assunto un formale impegno per la convocazione di un ulteriore incontro, a strettissimo giro, per una approfondita discussione in merito con il presidente.

“Siamo pronti contrastare qualsiasi ulteriore tentativo di sottrarsi alle proprie responsabilità”, scrivono in una nota i consiglieri, “riproponendo le deboli obiezioni, già brevemente rintuzzate, avanzate dalla sua maggioranza per giustificare l’inerzia passata e futura. Ricordiamo ancora, come abbiamo già sottolineato alla Capigruppo, che la Costituzione e le leggi attribuiscono enormi poteri alla Regione in tema di tutela della salute, governo del territorio, protezione civile, scuole, diritto all’abitazione, tutela del lavoro, consentendole, tra l’altro di legiferare autonomamente ed in subordine di presentare proposte di legge in Parlamento”.

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