Sant’Omero, sentenza del Tar. Opposizioni: il dissesto non è mai esistito

Sant’Omero. ” Il fallimento del Comune di Sant’Omero non è mai esistito e grazie al nostro ricorso al Tar, che ha concesso la sospensiva, sono stati scongiurati gli effetti nefasti della dichiarazione di dissesto finanziario”.

 

L’altra faccia della medaglia della recente sentenza del Tar, che ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso di minoranza ed ex amministratori, è rappresentata dalla chiave di lettura che viene data alla vicenda dai ricorrenti (i consiglieri comunali di minoranza Alessandra Candelori e Giorgio Di Sabatino, l’ex sindaco Alberto Pompizi e gli ex assessori Stefano Papa e Alfonso Di Battista).

 

“La sentenza di chiusura della vertenza”, si legge nella nota, “pone una pietra tombale su quella delibera sancendone definitivamente l’annullamento e certificando che non c’è mai stato alcun dissesto.

Riteniamo doveroso ricordare come il TAR abbia sancito già da quasi due anni e mezzo come fossero assolutamente carenti i presupposti fissati dalla legge per poter dichiarare il dissesto.

Nel merito, infatti, occorre sottolineare che la massa debitoria oggetto del contendere, rappresentata dai crediti di terzi verso il Comune, fu quantificata dal Consiglio Comunale in 1.230.273,39, somma risultata priva sia dei requisiti di liquidità ed esigibilità (richiesti espressamente dall’art. 244 TUEL) e sia dei requisiti richiesti per divenire oggetto di un riconoscimento di debito fuori bilancio ex art. 194 TUEL.

Non solo. Ma occorre rammentare che il pressoché totale debito maturato dal Comune è risalente ad espropri illegittimi effettuati sotto le gestioni guidate dagli ex sindaci che oggi patrocinano l’attuale amministrazione.

La circostanza che fino ad oggi il sindaco Luzii abbia deciso di resistere in giudizio per poter sostenere che la vicenda non si fosse ancora conclusa è il segno inequivocabile della paura di dover finalmente rendere conto del perché si fosse deciso di far pagare caro ai cittadini uno scontro politico dai presupposti del tutto errati, volto a far apparire come responsabile del fallimento del Comune la passata gestione Pompizi”.

 

Maggiori costi. “Oggi dopo che il Comune ha nominato ben due avvocati”, prosegue la nota, “per resistere in giudizio e sostenere fino alla fine che il fallimento esisteva, il risultato è che i santomeresi dovranno pure pagare due parcelle e continuare ad essere amministrati da chi è stato disposto a sacrificare i servizi ai cittadini, a far aumentare ai massimi di legge le tasse locali, pur di dimostrare che la passata gestione avesse dissestato le casse comunali.

 

Il TAR si è solo limitato a sancire che la deliberazione di dissesto fosse stata già seppellita da oltre due anni, sia perché sospesa con ordinanza cautelare, in seguito al ricoroso, e sia perché il Comune è stato costretto a dover approvare i successivi bilanci del 2014, del 2015 e del 2016.

È infatti scritto nella sentenza che “Nel caso di specie, l’attività amministrativa successiva alla proposizione del ricorso e, in particolare, all’ordinanza cautelare di sospensione della delibera gravata, ha impedito la produzione degli effetti dell’accertamento e della dichiarazione dello stato di dissesto finanziario e ha portato all’approvazione dei successivi bilanci di previsione”.

Ci auguriamo che in questo scorcio di consiliatura il sindaco Andrea Luzii sappia dimostrare qualcosa di buono, perché la paralisi amministrativa è tale che il Comune non riesce a portare a termine nemmeno i progetti messi in campo e finanziati durante la gestione Pompizi.

Poi fra due anni si tornerà alle urne e i santomeresi potranno esprimere liberamente il loro giudizio sui “dissestatori smascherati”.

 

 

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Sentenza deFinitiva Ricorso dissesto Comune di Sant’Omero

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