Teramo, riorganizzazione sanitaria. M5S: “Tagli inaccettabili per la nostra provincia”

Salvaguardare la sanità nella provincia teramana. I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Teramo, Giulianova, Bellante, Pineto, Mosciano, Nereto e Castellalto, dicono no ai tagli previsti dalla Regione nella provincia aprutina, indicando il Governatore Luciano D’Alfonso responsabile di questa scelta, con il Pd complice e il direttore generale della Asl di Teramo, Roberto Fagnano, esecutore materiale.

Per Fabio Berardini, Margherita Trifoni, Patrizia Terzilli, Santino Ferretti, Pierluigi Filipponi, Fabio Cinì e Bruno Nocella, il piano regionale di riordino imporrebbe pesanti tagli che colpiranno soprattutto le strutture sanitarie del teramano. E oltre a D’Alfonso e all’assessore Silvio Paolucci, complici di questa situazione sarebbero anche coloro che “invece di rappresentare la popolazione hanno votato, senza fiatare, a favore della distruzione della sanità pubblica”, ovvero i consiglieri Dino Pepe, Sandro Mariani e Luciano Monticelli, rei di voler solo “tutelare la propria poltrona”.

Ma è soprattutto contro Fagnano che i pentastellati puntano il dito.

“Lautamente pagato dalle nostre tasse”, scrivono in una nota congiunta i consiglieri della provincia teramana “questi procede alle chiusure dei reparti degli ospedali, incurante delle necessità dei cittadini del teramano. Tanta determinazione è forse dovuta al bonus di risultato che riceverà ultimata la chiusura degli ospedali?”.

Per i grillini, inoltre, la riorganizzazione consentirà “un consistente ingresso della sanità privata” nel teramano per andare a coprire i posti letto non garantiti dall’ospedale unico e da ciò che resterà delle altre strutture.

Per questo motivo, ricordando l’articolo 32 della Costituzione che “garantisce a tutti il diritto alla sanità e il pari accesso alle cure”, i 5 Stelle contestano i tagli alla provincia che causeranno “un considerevole peggioramento del servizio”, ribadendo come la garanzia della sanità pubblica resti uno dei punti fermi del Movimento.

LA RISPOSTA DELLA ASL DI TERAMO. “L’Azienda sanitaria di Teramo è costretta ancora una volta a precisare che non è in atto alcuna riduzione di servizi o attività, in alcun ospedale. Tutte le unità operative ospedaliere continuano ad operare regolarmente a favore degli utenti. Le decisioni dell’azienda sanitaria sono adottate in esecuzione del piano di riorganizzazione della Rete Ospedaliera approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 79 del 21.7.2016 così come imposto già da oltre due anni dal Decreto del Ministero della Salute n. 70 del 02.04.2015 che fissa standard organizzativi e qualitativi inderogabili per tutto il territorio nazionale. In tutto l’ambito della Asl di Teramo non esistono domande di accreditamento di strutture sanitarie private ed il totale del fabbisogno di posti letto, in rapporto alla popolazione (3/1000 ab), viene coperto esclusivamente attraverso le strutture pubbliche. Appare infine opportuno ricordare che il miglioramento della qualità del servizio sanitario non si ottiene con la moltiplicazione delle strutture ospedaliere o la proliferazione delle micro unità operative, ma con la loro qualificazione attraverso l’aumento dei numeri e della casistica degli interventi nonché con l’utilizzo di nuove tecnologie. Tra le necessità reali dei cittadini, bisognerebbe ricordare quelle connesse all’aumento della popolazione anziana ed a tutte le cronicità, situazioni dimenticate che non dovrebbero trovare l’unica risposta nell’ospedale per acuti”.

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