Teramo Lavoro, troppe incertezze ostacolano i concorsi

provincia_teramo__via_milliTeramo. Per concludere la fase di avvio di Teramo Lavoro e procedere con i concorsi per i tempi indeterminati, così come previsto dagli accordi sottoscritti con i sindacati, sono essenziali due requisiti che al momento non ci sono: la garanzia che la Regione trasferisca alle Province le risorse di competenza del Fondo sociale Europeo fino al 2015 e che le Province non vengono abolite.

È quanto è emerso nell’incontro interlocutorio, che si è svolto questa mattina, tra il presidente Valter Catarra, i sindacati della Funzione Pubblica e i rappresentanti dei dipendenti di Teramo Lavoro.

“L’Assessorato regionale al Lavoro” ha detto Catarra “ritiene che, alla luce del Decreto Monti, vi sia più di un impedimento, di tipo tecnico e legislativo, a garantire alle Province una risorsa pluriennale e ha già dichiarato che non si andrebbe oltre il 31 dicembre di quest’anno. Essendo questo un nodo centrale rispetto alle nostre scelte chiederò un pronunciamento ufficiale”.

Per conoscere il futuro delle Province, invece, bisognerà attendere l’esito dei due ricorsi alla Consulta presentati dalle Regioni Lombardia e Piemonte: un primo pronunciamento, quello sulla richiesta di sospensiva, è previsto entro marzo. Al 30 giugno, data di scadenza della fase di start up, non sarà più possibile procedere con le proroghe dei contratti a tempo: ai lavoratori pagati con il Fondo sociale europeo il contratto scade a fine febbraio, a tutti gli altri a fine aprile.

“Anche se avessimo la certezza di avere fondi fino al 31 dicembre” ha dichiarato l’assessore alle Politiche del Lavoro, Eva Guardiani “non siamo certi che si possa procedere con le proroghe dei contratti perchè al di là della nostra volontà politica pesa il parere negativo dei tecnici che escludono questa possibilità”. Il Presidente, quindi, ha aggiornato il tavolo a venerdì, “quando avrò informazioni puntuali sulle intenzioni della Regione”.

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