Nereto, nessun rischio per il bilancio: il sindaco bacchetta Di Felice

Nereto. “La solita marmellata di incompetenza, superficialità e parzialità”.  Arriva la replica del sindaco e dell’intera amministrazione comunale di Nereto al consigliere Piero Di Felice (ex vicesindaco) che nell’ultima seduta del consiglio comunale ha lamentato la mancata approvazione del piano tariffario della Tari, paventando rischi sul piano erariale.

 

L’esecutivo guidato da Giuliano Di Flavio, però, parla di tesi prive di fondamento.

 

“Al consigliere Di Felice”, si legge in una nota, “sfugge completamente che, a differenza di quanto da lui sostenuto in Consiglio Comunale, anche quando non si approvano nuove tariffe e aliquote TARI, i cittadini devono (ripetiamo: devono) pagare il tributo in base a quanto in vigore nell’esercizio precedente. E questa affermazione non è frutto della fantasia di noi amministratori bensì della legge e dell’ampia giurisprudenza che il consigliere Di Felice non conosce oppure non legge perchè a lui non favorevole. Eppure in Consiglio, al solito, lo abbiamo sentito citare numerose leggi e sentenze ma non quelle a lui sfavorevoli.

 

Ecco perchè sosteniamo che la sua ricostruzione è parziale oltre che capace di generare false aspettative nei cittadini che vengono così ingannati. Infatti, come le imposte IMU e TASI, la TARI (tassa sui rifiuti) fa parte della IUC (Imposta Unica Comunale) e nel caso non venga deliberata nei termini di legge (cioè entro la data di approvazione del bilancio), non provoca alcuno tsunami tributario, ma semplicemente conferma le tariffe dell’anno precedente; muore così, già prima di nascere, la flebile accusa del consigliere Di Felice. Anzi, segnaliamo al consigliere nel caso non dovesse saperlo, che le tariffe TARI possono essere variate entro il 30 luglio in sede di verifica degli equilibri così come stabilito dalla normativa.

 

Al consigliere Di Felice va inoltre ricordato che la sua coerenza è pari a zero: infatti, nel Consiglio Comunale del 30 luglio 2015, addirittura da lui presieduto, non fece votare le tariffe e le aliquote TARI, e fu lui stesso a dichiarare che sarebbero state confermate le tariffe dell’anno prima: prima lo afferma e oggi lo contraddice. Possiamo proprio dire al consigliere Di Felice di fare un corso di coerenza politica ed amministrativa. E allora, evocare a vuoto il danno erariale per il Comune oppure il ricorso al TAR dei cittadini o ancora le conseguenze “devastanti” per il bilancio è la solita esercitazione di catastrofismo che contraddistingue la sua azione politica che però gli procura continui insuccessi. Il consigliere Di Felice può dormire tranquillo: il bilancio comunale non subirà alcuna conseguenza devastante né ci saranno danni erariali”.

 

 

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