Val Vibrata, Regione taglia contributi: protesta l’Unione dei Comuni

pompizi3Val Vibrata. Coro di proteste delle Unioni di Comuni d’Abruzzo, che stigmatizzano il “dirottamento” incomprensibile da parte della Giunta Regionale dei contributi per il 2011 a favore degli organismi associativi, stabilito nella delibera n.780, con la quale ha assegnato solo 150 mila euro appunto alle Unioni di Comuni, ed ha invece elargito ben 5 milioni di euro alle Comunità Montane. Una disparità ritenuta incomprensibile, anche e soprattutto perché nuove leggi e la Finanziaria attribuiscono maggiori funzioni e l’obbligo d’associazione dei servizi fra i Comuni sotto i 5000 abitanti, mentre per le Comunità Montane si paventa da tempo la soppressione. Nonostante il legislatore obblighi tutti Comuni fino a 5000 abitanti a gestire in forma associata, entro il 31 dicembre 2012, le principali funzioni di interesse collettivo (amministrazione generale, polizia locale, istruzione pubblica, viabilità, territorio e servizi sociali) Il Governo Regionale ha di fatto assegnato somme esigue alle Unioni, privilegiando in sostanza le Comunità Montane. Da ciò nasce la forte e prevedibile reazione dei rappresentati delle sei Unioni di Comuni abruzzesi, che di recente si sono incontrati presso la sede del Patto Territoriale Sangro-Aventino di Santa Maria Imbaro. Nel corso della riunione promossa dal Presidente dell’Unione di Comuni della Frentania, Domenico Pace, si è puntato l’indice contro la scelta della Giunta Regionale, criticando aspramente la scelta del governo Regionale. Il Presidente dell’Unione di Comuni della Val Vibrata, Alberto Pompizi, lancia il suo j’accuse. “ E’ una decisione francamente incomprensibile – afferma Alberto Pompizi -, che non tiene conto dell’ormai modificato quadro normativo che spinge fortemente i Comuni a gestire i loro servizi attraverso le Unioni e, contemporaneamente, non a caso prevede l’abolizione o, comunque, il superamento delle Comunità Montane, di fatto considerate dal legislatore nazionale come enti inutili”. “ Alla Regione Abruzzo “ continua Il Presidente Pompizi, chiediamo un radicale cambiamento dei criteri di ripartizione dei contributi per la gestione dei servizi associati da parte dei Comuni, non essendo oggettivamente più accettabile la scelta che privilegia piccole forme associative locali, attive soprattutto politicamente, a discapito di vaste e dinamiche realtà che assicurano concrete e strategiche funzioni con evidenti vantaggi per migliaia di cittadini abruzzesi”. I rappresentati delle Unioni evidenziano che l’assegnazione dei sempre più esigui finanziamenti regionali deve avvenire sulla base di nuovi e trasparenti parametri basati “non sul peso politico dei soggetti richiedenti, ma sul numero, l’importanza, la dimensione, qualità ed economicità dei servizi erogati”. 

 

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