Nereto, opposizioni minacciano le dimissioni. Di Flavio: “hanno la memoria corta”

Nereto. Le minoranze minacciano le dimissioni da consiglieri comunali? Evidentemente hanno la memoria corta su quanto accaduto nei 5 anni precedenti.

 

Porta ad esempio quando era all’opposizione il sindaco Giuliano Di Flavio per ribattere ai consiglieri del gruppo La Fonte -Uniti per Nereto, che di fronte a quello che definiscono ostruzionismo politico, hanno paventato le dimissioni, circostanziando il tutto con una nota al prefetto, con una richiesta di incontro.

 

Nel corso dell’ultima seduta dell’assise civica, Di Flavio ha snocciolato una serie di dati quando alla guida dell’amministrazione comunale c’era l’ex vicesindaco Daniele Laurenzi, ora uno dei leader dell’opposizione.

 

”Durante la sua amministrazione”, scrive Di Flavio, “le commissioni si sono riunite pochissime volte ed anzi, la terza commissione di cui il sottoscritto faceva parte, in cinque anni non è stata mai convocata. Eppure, durante questo lungo periodo, in consiglio si sono prese importanti decisioni (istituzione baby-parking e sezione primavera, adesione al Piano Sociale di Zona dell’Unione Comuni, riforma Case di Riposo) che, però, mai sono state discusse e portate all’attenzione della minoranza. Anche le altre due commissioni si sono riunite poco e spesso sono state convocate il giorno prima del consiglio, senza la minima possibilità di incidere sulle decisioni da prendere. Per non parlare poi degli atti messi a disposizione per il Consiglio Comunale: atti depositati sempre l’ultimo giorno utile con difficoltà a poterne prendere visione in pochissimo tempo. Stesso comportamento per avere gli atti a seguito di richiesta di accesso: il sottoscritto, all’epoca consigliere di minoranza, ha avuto nelle mani gli atti dopo svariate settimane (vedasi atti per la rete scolastica provinciale e gli atti progettuali del Romeo Menti) e, qualche volta, non li ha ottenuti per niente (vedasi atti sulla riscossione della Società Andreani). Ma noi siamo rimasti sempre seduti in Consiglio a difendere le nostre posizioni, noi non abbiamo scritto al Prefetto, noi abbiamo combattuto politicamente come si fa da bravi consiglieri comunali, mentre oggi si assiste ad una gara tra i consiglieri di minoranza a chi per primo si alza dai banchi del consiglio per andarsene, accampando sempre scuse inesistenti”.

 

Di Flavio rigetta anche le accuse di aver indetto una seduta di consiglio comunale di sabato e in orari mattutini, alle 11.30.

 

”Chi mi ha preceduto”, dice ancora, “l’amministrazione del consigliere Laurenzi, ha convocato un consiglio di sabato ma addirittura alle ore 9.00 per approvare un bilancio di previsione; così come ha convocato altri consigli in giorni lavorativi alle ore 15.00, alle ore 15.30 e alle ore 17.00. E sorvoliamo sulle convocazioni irregolari fatte dalla passata amministrazione. Ed allora, prima di fare sermoni e atteggiarsi a difensori della legalità, prima di lanciarsi in complesse discussioni sul “rapporto tra forma e sostanza delle regole”, prima di chiedere al Prefetto un incontro (cosa che mai noi abbiamo fatto e questo segna la differenza tra gli atteggiamenti) sarebbe bene vedere come ci si è comportati in passato e farsi un sano e libero esame di coscienza. Minacciare le dimissioni è solo una azione inutile e ingiustificata; se poi, come dicono i consiglieri di minoranza, vogliono “contribuire in maniera positiva alla crescita equilibrata e positiva del paese” allora dovrebbero rimanere seduti e votare gli atti positivi che questa amministrazione porta in Consiglio come il nuovo progetto di sistemazione della viabilità all’incrocio di Viale Europa-Via Vibrata oppure l’adesione al programma “Rifiuti Zero”.

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