Piano dimensionamento scolastico: Campli si oppone

campli“Campli ha i numeri e le carte in regola per conservare le attuali posizioni dirigenziali. Le previsioni uscite dal tavolo tecnico in Provincia del 13 dicembre non ci soddisfano e le riteniamo ingiuste e politicamente scorrette”.

Il consigliere delegato all’istruzione, Flavia Di Marco, commenta così il provvedimento disposto dalla Provincia relativo al piano di dimensionamento scolastico, annunciando una forte opposizione a quella che sembra essere una vera e propria discriminazione al territoirio camplese.

“Risulta evidente” spiega Di Marco “che per alcune situazioni scolastiche non c’è la volontà di riorganizzare la rete scolastica in maniera corretta ed in base a leggi emanate. Tutti i parametri ci danno ragione: per acquisire o mantenere la personalità giuridica, gli istituti di istruzione devono avere, di norma, una popolazione, consolidata e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio, compresa tra 500 e 900 alunni. Inoltre la legge specifica che nelle province il cui territorio è per almeno un terzo montano, in cui le condizioni di viabilità statale e provinciale siano disagevoli e in cui vi sia dispersione e rarefazione di insediamenti abitativi sono concesse deroghe automatiche agli indici di riferimento”.

Dal piano provinciale del dimensionamento, aggiunge Di Marco “si evincono chiaramente situazioni inaccettabili, in quanto il nostro comune conta una popolazione scolastica di circa 700 alunni, è un territorio ampio compreso nella Comunità Montana Della Laga con frazioni quasi al limite dei mille metri, come Guazzano, Roiano, Battaglia. Anche qui si registra una condizione di dispersione e rarefazione di insediamenti abitativi. Come delegata all’istruzione di questo Comune sento di dire che il nostro Comune ha tutte le carte in regola per mantenere l’Autonomia. Se un accorpamento deve essere fatto, va comunque fatto con territori di comuni simili che meglio si aggregano per caratteristiche geo-morfologiche, storicità, vicinanza ma soprattutto nel rispetto di coloro che sono gli utenti finali di tutte queste modifiche: gli alunni che hanno il diritto allo studio. Dunque si chiede di favorire delle relazioni significative volte all’acquisizione di valori, fornire strumenti culturali tenendo conto della ‘continuità didattica’, fornire attività per il raggiungimento di una propria identità per poter poi pianificare in modo responsabile il proprio futuro”.

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