Teramo, Futuro In contro lo spopolamento cittadino: “Insieme a Roma il 2 marzo”

Lavorare contro una delle conseguenze indirette degli eventi calamitosi che hanno interessato il territorio teramano nelle ultime settimane che sta producendo uno svuotamento della città. I coordinatori comunali di Futuro In, Francesca Di Egidio e Valerio Pelusi, ribadiscono con forza le posizioni del gruppo anche nei confronti del decreto sisma in corso di approvazione.

“Trattandosi di una emergenza assolutamente straordinaria”, scrivono in una nota i coordinatori, “occorrono interventi di carattere eccezionale, e i provvedimenti finora adottati dal Governo centrale vanno necessariamente riempiti di contenuti concreti e solide basi finanziarie. L’area del Cratere va allargata inserendo i comuni del teramano e non solo che sono rimasti inspiegabilmente fuori dall’impianto normativo. Inoltre, la città di Teramo deve essere assimilata ai piccoli Comuni del cratere e sganciata dalle disposizioni inerenti i grandi centri, avendo vissuto quella che lo stesso Governo ha definito ‘la tempesta perfetta’”.

Richiesta di bonus per le abitazioni lesionate ma classificate agibili, da utilizzare per la manutenzione post sisma, oltre all’invito rivolto a tutti i teramani di non abbandonare la città per andare spostarsi sulla costa. E proprio in questa direzione va la proposta di un grande polo scolastico nell’area dell’ex stadio comunale e della scuola San Giuseppe, che possa offrire posto a 1.000 studenti e possa portare nuova linfa vitale a Teramo.

Inoltre da Futuro In arriva l’invito a partecipare alla manifestazione in programma a Roma il 2 dicembre, con l’obiettivo di far sentire forte la voce di un territorio che chiede la salvaguardia dei propri diritti. “La partecipazione di tutti alla manifestazione del 2 marzo, al di là di ogni appartenenza”, conclude la nota, “è l’unica possibilità per fare in modo che il grido di aiuto dei teramani non resti inascoltato”.

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