Istituto Zooprofilattico Teramo, a chi giova la società in house?

istituto_zooprofilatticoteramoTeramo. La società in house Lavoro s.r.l. creata dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo rappresenta l’ennesimo spreco di risorse pubbliche del nostro territorio e si dubita porti vantaggi alla provincia.

A riferirlo in una nota è la Funzione Pubblica Cgil e Cisl Teramo, secondo cui, “se ogni Ente della provincia di Teramo costituisse la propria società in house, i costi a carico della cittadinanza lieviterebbero a dismisura. I dati relativi fanno pensare che la società Lavoro s.r.l. non sia nata per assumere i 200 co.co.co. in servizio presso l’Ente e che questi vengono utilizzati nuovamente come merce di scambio. Nella visura camerale, infatti, si legge che la società gestirà, oltre alle attività di supporto legate alle attività istituzionali dello Zooprofilattico, anche i servizi di supporto alla gestione dei progetti scientifici, comprese le consulenze e le collaborazioni tecniche”. Ma servirà anche a “compiere le operazioni mobiliari aventi pertinenza con l’oggetto sociale, nonché acquistare o locare immobili”.

La domanda che le organizzazioni sindacali si pongono è: “Che ci azzecca il patrimonio immobiliare con le attività scientifiche dell’Ente? L’Istituto vantando una autonomia finanziaria e normativa, capace di scavalcare lacci e lacciuoli legislativi sempre più stringenti, non sarebbe soggetto alle leggi ordinarie dello Stato. Continuasse, allora, e assumesse i precari a tempo indeterminato direttamente nell’Ente. Se solo nell’ultimo anno è riuscito ad assumere una persona ogni 15 giorni, perché non continuare? A chi importa se esiste il divieto di assumere il personale senza concorso pubblico nelle società a totale capitale pubblico? A qualcuno prima o poi verrà il dubbio che dietro questa operazione di salvataggio dei precari ci sia un’intenzione davvero poco nobile?”. Gli atti relativi alla creazione della società in house e alla fondazione sono stati richiesti, ma ancora oggi non sono stati consegnati ai sindacati. “Peccato. Ci piacerebbe sapere, per esempio, quale sarà il compenso dell’Amministratore Unico, Vincenzo Caporale, chi sarà il presidente della fondazione e quale sarà il suo compenso. Una cosa è certa: quando e se arriverà la politica, questa non gestirà un bel niente! L’Istituto nel frattempo sarà svuotato di risorse umane ed economiche. A chi gioverà tutto questo?”.

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