Gli sprechi dell’Amministrazione Comunale: l’attacco di TeramoViviCittà

olivieri_marcelloTeramo. God save the queen? No, Brucchi salvi Teramo! E’ l’appello lanciato questa mattina dal presidente dell’associazione culturale Teramo Vivi Città, Marcello Olivieri, che in conferenza stampa non usa mezzi termini per attaccare quelli che, in qualche modo, circondano il sindaco teramano e “rovinano” il suo buon operato. Tre gli “obiettivi” fondamentali citati a mo’ di esempio: il vice sindaco Alfonso Di Sabatino Martina, in primis, ma anche l’assessore agli Eventi, Guido Campana e quello ai Lavori Pubblici, Giorgio Di Giovangiacomo.

“Brucchi deve salvare Teramo, finché è in tempo e la buona occasione deve essere il rimpasto” tuona Olivieri. “Non un semplice scambio di deleghe, ma la sostituzione definitiva delle persone”.

A partire dal vicesindaco. “E’ un miracolato del centro destra” dice Olivieri “e dovrebbe ricordare che è lì non perché è stato eletto, ma perché lo ha voluto la politica, in base ad accordi ben precisi. Dopo lo scandalo del bando sui distributori di bevande copiato, anche male, da quello pubblicato dal Comune di Vicenza, dovrebbe solo chiedere scusa, perché la responsabilità è di un dirigente che opera nel suo assessorato. Il bando spero sia annullato, ma invito comunque le ditte che hanno partecipato a presentare ricorso”.

Di Sabatino, tuttavia, non è l’unico “bersaglio” della mitraglia Olivieri: ce n’è anche per Campana, invitato a rivedere i suoi eventi, alla luce della mancanza di fondi, puntando più a fare da collante alle associazioni che a sostenere la “politica delle amicizie” nell’affidamento di servizi, come il montaggio dei palchi. E, a proposito di cultura, “che fine ha fatto il Cubo di Di Dalmazio?” si chiede Olivieri. E l’Ipogeo? “Non serve a nulla, sarà un’altra cattedrale nel deserto, come il parcheggio di piazza Dante, trasformatosi in sala da ballo per topi”. Piuttosto, investissero denaro in servizi per disabili, in parcheggi rosa, negli asfalti. “Di Giovangiacomo parla di car pooling, ma chi ci mettono dentro, gli operai? E dove sta il lavoro?”. Insomma, “Brucchi ha il dovere di intervenire, perché lui è una persona di carattere, ma assessori e dirigenti possono andare tranquillamente a pascolare le pecore”.

 

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