Teramo, Istituto Zooprofilattico. Ruffini e Di Luca: Poco trasparente la nomina del cda

DSCN0027Teramo. Una situazione imbarazzante. Così Giuseppe Di Luca e Claudio Ruffini, consiglieri regionali del Partito Democratico, commentano la legge sul consiglio d’amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico “Giuseppe Caporale” di Teramo, che sarà discussa il prossimo martedì nella seduta straordinaria della V Commissione.

Già approvata dalla Regione Molise, la legge sarebbe infatti giunta in forma “blindata” nelle sale regionali, senza aver dato occasione ai commissari di opposizione di approfondire quanto sta per essere approvato. “Ci viene presentato un testo di legge in una forma irrituale” spiega meglio Ruffini “e questo non può che far sorgere tutta una serie di quesiti che mettono in serio dubbio la trasparenza che dovrebbe invece contraddistinguere l’approvazione di una legge”.

Il riferimento è, ad esempio, al fatto che, stando a quanto dichiarato dai due politici, i commissari si troverebbero ad approvare una norma sulla base di un protocollo d’intesa che dovrebbe tradizionalmente essere firmato dai due presidenti e dal Ministero della Salute, ma che in questo caso non sarebbe stato affatto sottoscritto. “Chi ci assicura” si chiede, pertanto, Di Luca “che il Ministero condivida realmente la legge? E come mai, per quello che riguarda la scelta del direttore, non si fa riferimento alla legge 502/99, che disciplina la nomina a direttore delle Asl? Perché non si utilizza la stessa procedura?”.

Sembra, infatti, che, come sottolinea Di Luca, “si sia davanti a un’istantanea dell’attuale direttore: la legge afferma infatti che il ruolo dev’essere rivestito da un veterinario la cui età non deve superare i 70 anni. Una coincidenza fortuita se si pensa che, il prossimo 23 ottobre, qualcuno compirà 65 anni, ossia l’età massima prevista dalla precedente legge. È chiaro che siamo davanti al tentativo di prorogare la nomina dell’attuale direttore”.

Ruffini e Di Luca non contestano la necessità di una norma che, dopo anni di commissariamento, fornisca finalmente l’Istituto Zooprofilattico un consiglio di amministrazione. “Facciamolo” chiosano i due, “ma facciamolo secondo i principi di trasparenza. Non capiamo perché, ogni volta che si discute di questo istituto, non lo si fa mai con i tempi e con i modi di una normale legge, ma sempre con una seduta straordinaria. A questo punto” ironizzano entrambi, “non ci rimane altro che proporre un emendamento con il quale chiederemo di cambiare il nome dell’Istituto così da dargli finalmente una connotazione chiara”.

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