Referendum, schede per il voto dall’estero non vidimate: la denuncia di un teramano FOTO/VIDEO

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Un nuovo caso sta infiammando l’accesissima campagna referendaria per la riforma costituzionale in programma il prossimo 4 dicembre: le schede elettorali per il voto all’estero.

Alcuni blog e quotidiani nazionali hanno già segnalato la vicenda. Le schede che gli italiani utilizzeranno per votare al di là dei confini nazionali sono prive di firme, timbro di vidimazione e nessuna filigrana per il riconoscimento.

Una situazione ambigua che ha suscitato più di qualche dubbio ai nostri connazionali all’estero. Tra questi Mattia, un giovane teramano di 30 anni da due anni in Germania. La crisi e la difficoltà di trovare un lavoro, nonostante la buona volontà e una laurea in marketing, lo hanno ‘spinto’ in Germania, in una pesino vicino Dortmund.

Il giovane teramano, questa mattina, dopo aver ricevuto la scheda per votare ha immediatamente contattato il consolato italiano in Germania per chiedere spiegazioni. La funzionaria che ha risposto al telefono ha confermato i dubbi del nostro conterraneo. La scheda è stata stampata in terra teutonica e verrà vidimata soltanto dopo esser stata votata e rinviata in Italia.

Una scheda non vidimata quale valore può avere? Chi controllerà che la procedura di voto, invio e scrutinio saranno regolari?

Dopo il caso Austria, dove un errore nella chiusura dei plichi provenienti dall’estero ha provocato il rinvio delle elezioni, in Italia ci si augura che tutta la procedura avvenga con regolarità e trasparenza. Dal voto, all’invio, fino allo spoglio che come sempre si terrà a Castelnuovo di Porto. il grande capannone nei pressi di Roma dove vengono scrutinati i voti degli italiani all’estero.

 

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