Sant’Omero, ospedale ridimensionato? Pd: la programmazione dice il contrario

Sant’Omero. Una vera e propria levata di scudi d fronte alle critiche e alle prospettive di ridimensionamento (e anche di chiusura) dell’ospedale “Val Vibrata” di Sant’Omero.

 

 

Riflessioni anche critiche arrivate, tra gli altri, dal sindaco di Corropoli, Umberto D’Annuntiis.

Sulla vicenda interviene Elvezio Zunica, componente della segreteria regionale del Pd, che ricorda in maniera dettagliata cosa prevede la programmazione sanitaria 016-2018, approvata dalla giunta regionale, relativamente alla struttura di Sant’Omero. Resta il pronto soccorso H24 (“anche se taluni in passato presagivano il contrario”) e aumentano i posti letto.

 

Altri due elementi meritano approfondimento. ” Il presidio”, dice Zunica,  viene oggi si classificato come ospedale di base per rientrare nei vincoli del cosiddetto Decreto Lorenzin, ma conserva tutti i reparti presenti e non ci saranno tagli in tal senso”. Per quanto concerne, invece, il reparto di di ostetricia e ginecologia, orfana del primario Felice Patacchiola, tornato a Rieti, la Asl ha già approvato il profilo professionale utile per bandire il concorso e dunque coprire il posto vacante.

 

 

Il Pd provinciale“, prosegue la nota, in stretto contatto con i nostri rappresentati in seno al Consiglio regionale e alla Giunta, sta discutendo sulla possibile creazione di un ospedale unico che non intaccherà assolutamente l‘ospedale di Sant’Omero. Infatti, nella possibile riorganizzazione dei presidi teramani, oltre a quest’ultimo, è previsto il nosocomio di “frontiera” sul quale si investirà in strutture, personale e macchinari per contrastare la mobilità passiva”.

 

 

Guardie mediche. “Circa la chiusura delle Guardie mediche, questa è la conseguente e naturale derivazione del Decreto n. 61/2013 del 27 Agosto 2013, emanato dal precedente Commissario ad acta della Sanità abruzzese Gianni Chiodi. Il citato decreto recepì l’articolo 64 comma 1, comma 2 e comma 3 dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) dei Medici di Medicina Generale (MMG) che tiene conto della funzione regionale di definire, anche sulla base delle proprie caratteristiche oro-geografiche, abitative ed organizzative, il fabbisogno dei medici di Continuità Assistenziale (CA) di ciascuna singola ASL, che è determinato secondo un rapporto ottimale medici in servizio / abitanti residenti. Tale rapporto stabilito in 1 medico ogni 5000 abitanti definisce in sostanza il numero dei medici inseribili nei servizi di CA di ciascuna ASL. Inoltre, da precisare, che venne data facoltà ad ogni regione di indicare un rapporto differente, ma comunque con un limite massimo di variabilità posto al 30% (quindi massimo 1 medico ogni 3500 abitanti residenti). Nello stesso decreto 61/2013 la Regione Abruzzo approvò le riorganizzazioni proposte dalle singole ASL abruzzesi assicurando in ambito regionale la presenza di 1 medico di CA ogni 3982 abitanti. Da evidenziare come nel citato decreto, il commissario Chiodi scrisse che le proposte aziendali non avrebbero penalizzato i comuni interni, ma avrebbero riportato a livelli consentiti la presenza massima di medici di CA sul territorio regionale ed aziendale favorendo la dislocazione delle sedi di CA nei comuni montani rispetto ai comuni con più alta intensità abitativa che già beneficiano di una rete più consistente di servizi sanitari. Purtroppo, anche se la legge permetteva 1 medico ogni 3500 abitanti, il governo di centrodestra approvò un piano di riorganizzazione che avrebbe assicurato il rapporto di 1 medico ogni 3982 abitanti su tutto il territorio regionale, portando, così facendo, alla chiusura di più sedi di Guardia Medica. Nel caso specifico del territorio teramano la Regione Abruzzo approvò il piano di riorganizzazione della Asl teramana che prevedeva la chiusura di Campli, Castellalto, Cermignano, Colledara, Fano Adriano, Nereto, Torricella Sicura e Valle Castellana tutti territori dell’entroterra, mentre nel decreto si dichiarava che i territori interni non sarebbero stati penalizzati, ma anzi lo stesso avrebbe favorito la zona montana rispetto ai comuni con più abitanti. Da ciò si evince benissimo chi ha soppresso e chi ha resuscitato”.

 

Radiologia a Sant’Omero. Per quanto riguarda la Radiologia dell’ospedale vibratiano, si fa notare che il medico che doveva arrivare a Sant’Omero non ha accettato l’incarico e quindi ora la Asl ha richiesto disponibilità di medici radiologi nelle graduatorie delle Asl di Marche, Umbria e Lazio. Da notare che la stessa sta bandendo anche un nuovo avviso pubblico per avere la disponibilità di una graduatoria da cui attingere. Nelle more si sta garantendo il servizio con i medici degli altri presidi teramani. Tutto questo per sottolineare ed evidenziare l’attenzione che c’è sul Presidio di Sant’Omero da parte di tutto il PD e dei propri rappresentati vibratiani, provinciali e regionali che monitorano costantemente, insieme alla direzione della Asl di Teramo, la situazione del “Val Vibrata” senza lasciare nulla al caso.

Infine, sempre in Val Vibrata, viene istituita la postazione del 118 H24, oltre alla realizzazione degli AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) per la medicina territoriale.

L’attuale maggioranza regionale unitamente al Partito Democratico sta investendo sulla Sanità vibratiana, appunto perché territorio di confine. Sulla reale situazione dell’Ospedale di Sant’Omero e su quello che prevede la programmazione sanitaria regionale per questo presidio, la classe dirigente ha l’obbligo ed il dovere di dire la verità ai cittadini”.

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