Giulianova, debiti Ambito Tordino: Di Teodoro attacca le opposizioni

Giulianova. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale è stato approvato con i soli voti della maggioranza il riconoscimento del debito fuori bilancio dell’Ambito Sociale Tordino relativo alle annualità 2011/2012.

Per Lorenzo Di Teodoro, capogruppo della Lista Civica per Mastromauro Sindaco il “sebito per molti versi controverso, forse criticabile per le modalità gestionali con le quali è stato assunto ma certamente contratto per lo svolgimento dei servizi sociali essenziali a favore delle persone svantaggiate e la cui legittimità è stata certificata dall’organo di revisione dei conti, dal dirigente tecnico e da quello finanziario. La minoranza si è limitata a prospettare non meglio precisati comportamenti illeciti e per questo a minacciare il ricorso alla Corte dei Conti non sapendo, o facendo finta di non sapere, che alla Magistratura Contabile la delibera di riconoscimento del debito fuori bilancio va inviata obbligatoriamente per legge dalla stessa Amministrazione”.

“Ancora una volta la maggioranza non si è sottratta ai propri compiti e responsabilità, come sempre, del resto, quando si tratta di prendere decisioni nell’interesse della cittadinanza e, soprattutto, delle fasce più deboli della società. E ciò pur essendo costituita per lo più da persone che mai hanno in precedenza ricoperto incarichi di governo e alle quali non può essere attribuita alcuna responsabilità politica ed amministrativa per il pregresso.  Ma ciò lo si è fatto e lo si continuerà a fare perché questo significa essere amministratori pubblici”, spiega il consigliere.

“Le forze di opposizione, oltre al facile ricorso alla politica giudiziaria, hanno, invece, dimostrato un’evidente quanto inconciliabile contraddizione rappresentata dal fatto che, da un lato, sono sempre pronte a protestare per i tagli ai servizi sociali e per i mancati pagamenti degli operatori che li svolgono, tacendo il fatto che questa Amministrazione non si è mai tirata indietro ai propri impegni e, dall’altro, si sono opposte al riconoscimento e quindi al pagamento di un debito riguardante proprio quei servizi sociali che solo a parole dichiarano di volere tutelare”, .

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