Teramo, verde pubblico all’abbandono: la denuncia di Fratelli d’Italia FOTO

Una situazione al limite del collasso. E’ questa la denuncia che arriva dal neo dirigente provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Federico Carboni, riguardante la situazione del verde pubblico in città, “una situazione di precarietà e disordine”, per l’abbandono di diverse aree in cui la crescita della flora è fuori controllo. Alberi che spesso raggiungono i piani delle abitazioni o che invadono i ballatoi con conseguenze negative sia per l’estetica che per la vivibilità quotidiana dei residenti.

Colleparco, Villa Mosca, Villa Albula e piazza San Francesco sono solo alcune delle zone in cui il problema è stato segnalato ma che coinvolge anche altre strade e slarghi della città dove l’incuria impera. Una situazione denunciata da tempo dai cittadini con richieste che però sono rimaste spesso inevase.

“L’amministrazione comunale”, ha detto Carboni, “dovrebbe dare una risposta certa, calendario alla mano magari. Giustificata inizialmente dai precedenti ritardi dovuti al ‘rimpasto’ di giunta, e poi dalla priorità di curare il verde attiguo alle scuole, anche questo sacrosanto, ad oggi continua ad accampare scuse che ormai non sono ne in cielo ne in terra”.
Il circolo cittadino, inoltre, chiede che venga preparato un resoconto dettagliato sulla situazione in cui versa il verde pubblico, con l’indicazione delle situazioni critiche e i programmi da adottare per evitare “le negative conseguenze derivanti dal mancato e sistematico monitoraggio della vegetazione spontanea incontrollata”.

“Tutte le amministrazioni locali hanno o almeno dovrebbero avere”, continua Carboni, “tre strumenti di governo per parchi e giardini: censimento del verde, regolamento del verde e relativo piano del verde cosa che almeno dal portale ufficiale della Città di Teramo non si evince. Mi auguro quindi che l’amministrazione intenda porre rimedio, con indifferibile efficacia ed adeguatezza a tutte queste gravi e critiche emergenze, nel più breve periodo possibile”.

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