Remo Gaspari in Val Vibrata: l’Abruzzo ha smesso di crescere

remo_gaspariCorropoli. “L’Abruzzo di ieri e di oggi”. E’ stato questo il tema al centro di un dibattito, promosso dal Lions Club Val Vibrata, diretto da Lanfranco Iachini, che ha visto la partecipazione di Remo Gaspari.  “Sono legato a questa Provincia, in particolare alla Val Vibrata – ha spiegato l’Onorevole – perché è proprio qui, in particolare a Sant’Egidio alla Vibrata, in casa di Quinto Ciampini, dove arrivai nel 1953 accompagnato dal mio amico Alberto Tommolini, che presi la decisione di entrare in politica Da un accesso dibattito scaturito con quattro persone, tre delle quali diventeranno i miei più cari amici mentre uno sarà il mio avversario, maturò la scelta. Svolgevo la professione di avvocato e guadagnavo bene tanto che la mia famiglia non voleva assolutamente che mi occupassi di politica anzi, volevano che mi sganciassi”. Prima di questa puntualizzazione, l’ex ministro Gaspari, aveva posto delle premesse per il suo intervento sull’Abruzzo di ieri e di oggi riguardo quello che deve essere il rapporto fra politici e territorio, di come è cambiato l’Abruzzo negli ultimi 60 anni, di come questa Regione ha visto uno sviluppo unico a livello imprenditoriale: “Filippo Antonio De Cecco, in una intervista, ebbe a dire che sono stato l’unico politico a realizzare l’unità degli abruzzesi. Il male peggiore che oggi viviamo è che questa unità si è disfatta e non c’è più quella rappresentanza che la Regione deve avere affinché l’unità possa continuare ad esistere. Alla mia persona viene attribuito tutto quello che in Abruzzo è stato realizzato, ma non è vero. Il mio solo merito è stato quello di aver saputo mettere insieme le forze dell’Abruzzo, in modo particolare i parlamentari che hanno lavorato in una unità d’intenti per il suo sviluppo. Non mi sono mai chiuso nelle frontiere del mio partito. Ho sempre sollecitato ed ottenuto l’apporto anche dei partiti dell’opposizione con i quali sono stati votati tutti gli atti per il progresso dell’Abruzzo”.

Come era l’Abruzzo di ieri?: “In molte zone, negli anni ’50, era ancora fermo ai tempi di Omero – continua a raccontare Remo Gaspari – l’area di Alba e Martinsicuro era un palude così come era paludosa dalla parte opposta, quella del sud Abruzzo. Ho rivisto Alba  e Martinsicuro, due città con un buono sviluppo economico così come San Salvo che ha una buona economia turistica. La Valle del Trigno la zona industriale oggi dà lavoro a 15mila unità e la Valle del Salto, detta anche della Morte, perché in passato ha vissuto un’alta percentuale di emigrazione, oggi vi lavorano 20 mila persone. Tutto questo è frutto di programmazione o dovuto al caso? Questa Regione si è valsa di una classe politica fatta non soltanto di maggioranza ma anche di un’opposizione che ha fatto della soluzione dei suoi problemi l’obiettivo da perseguire ogni ora, ogni minuto. Noi parlamentari eravamo immersi nella società civile. Essere eletto a Roma non significava dimenticare Teramo o Chieti. Quando ti avvicinavi ad una persona, il discorso non era mai generico ma verteva su cose e che volevano si realizzassero. Le scelte che abbiamo fatto non erano scelte politiche, di noi parlamentari, ma cose che la società voleva vedere concretizzate. Così sono nate Alba e Martinsicuro, così è stato realizzato il casello autostradale Val Vibrata”.

Ma ciò di cui si è più rammaricato l’onorevole Gaspari e sul quale ha più volte riportato il discorso è sul distacco della politica dalla società civile: “Questa estate – ha poi concluso – ho partecipato, invitato, a centinaia di incontri e solo in un caso ho incontrato un politico. E’ un fatto grave perché mette in evidenza l’allontanamento della politica dalla società civile. La colpa è della legge elettorale che permette alle segreterie di partito di designare i parlamentari e non al popolo. E’ una grave situazione che si ripercuote sia sul territorio locale che su quello nazionale”.

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