Teramo, Consiglio Provinciale: approvata all’unanimità la richiesta di stato di calamità naturale

teramo_consiglio_provincialeTeramo. Il Consiglio Provinciale è stato oggi l’espressione della più alta politica di condivisione, spinta esclusivamente dall’interesse del territorio. Si è conclusa con queste parole del presidente Valter Catarra l’assise che ha visto l’intera Giunta provinciale approvare all’unanimità l’ordine del giorno relativo alla richiesta dello stato di calamità naturale.

Una pura formalità, si potrebbe pensare, un atto dovuto sul quale non serviva nemmeno discutere. Ma l’ordine del giorno, come ha spiegato lo stesso Catarra all’inizio della seduta, era finalizzato a dare una maggiore forza alla richiesta da inoltrare alla Regione e, quindi, al Governo centrale. Non c’è stato spazio per le polemiche, oggi, le discussioni sono rimaste fuori la Sala del Mutilato.

Dopo l’esposizione dell’assessore Elicio Romandini, che ha descritto la situazione attuale sulla viabilità provinciale, è stata la volta degli interventi dei consiglieri provinciali. Tutti nella stessa direzione. C’è stato chi, come Domenico Di Sabatino (Pd) ha proposto l’istituzione di un tavolo tecnico guidato dalla Provincia per meglio coordinare i lavori dei singoli Comuni, e l’utilizzazione dei ribassi d’asta, che al momento, per legge, tornano alla Regione e al Ministero competente.

O chi, come Ugo Nori (lista civica D’Agostino Presidente) ha sollecitato una riflessione sull’utilizzo del territorio e maggiori controlli nell’approvazione dei Piani Regolatori. Così come si è chiesta una maggiore attenzione sulla rete idrica e gli impianti di depurazione.

“Questa mattina” ha detto Robert Verrocchio (Pd) in Regione circolava una voce che spero venga smentita: in assenza di fondi, la società Ruzzo Reti sarebbe stata invitata ad intervenire sulle bollette. Quindi, sui cittadini”. E sul vertice Regione-Provincia-Comuni dello scorso giovedì, aggiunge: “Le rassicurazioni di Chiodi non bastano, serve un impegno serio. Molti Comuni non riescono ad affrontare nemmeno le spese di primo soccorso. Serve un intervento concreto del Governo, i cittadini se lo aspettano”.

Un’altra proposta, poi, arriva dai banchi della maggioranza. A prendere la parole è Aurelio Tracanna (Udc), il quale propone l’individuazione di quei Comuni e di quelle aziende maggiormente colpite e la richiesta all’Agenzia delle Entrate di una forma di dilazione o sospensione temporanea dei pagamenti. “Sarebbe un sostegno importante per ripartire e potrebbe essere un provvedimento da adottare a livello provinciale, indipendentemente dallo stato di calamità”.

“Dobbiamo pensare ad una diversa gestione del territorio” ha detto il capogruppo della minoranza Ernino D’Agostino nel suo intervento. “Siamo in presenza di una catastrofe, ma i danni di oggi si sommano a quelli di ieri, che non hanno ricevuto alcun finanziamento”. Il riferimento è alle precedenti alluvioni che hanno colpito prima il comune di Tortoreto nel 2007 e poi Teramo nel 2009, qualche giorno dopo il sisma che ha devastato L’Aquila. Abbiamo una ragione in più per esigere l’attenzione del governo, ma è importante fissare obiettivi e priorità, a partire dalle competenze della Provincia. Si, quindi, al ripristino della viabilità e dei depuratori”.

Una nota polemica è stata quella lanciata da Diego Di Bonaventura (Pdl), che si è complimentato con l’intera giunta, ma ha criticato l’iniziativa del Pd che ieri ha promosso un’assemblea pubblica per rilanciare il tema della realizzazione del nuovo ponte di Castelnuovo. “Scelta inopportuna” ha detto “non era il momento”.

Le conclusioni, infine, sono state affidate al presidente Catarra. “Rispetto al 2009, oggi abbiamo una concreta speranza che ci venga riconosciuto lo stato di calamità. Senza questo intervento i Comuni e la Provincia non possono far fronte all’emergenza. In caso contrario, io non posso fare altro che riconsegnare le chiavi. E il mio ultimo pensiero di oggi non può non andare a Pietro Di Sabatino Rizziero (l’uomo che ha perso la vita nel sottopasso di Mosciano, ndr): è il minimo che questo Consiglio possa fare”.

E di unità politica parla anche Guido Paci, responsabile Psi Val Vibrata che, a nome del partito, prende le distanze dalle affermazioni di alcuni esponenti del Pd locale riguardo la gestione dell’emergenza. “Riteniamo si debba dare un segnale di unità politica collettiva, a prescindere dal colore o dall’ideale, soprattutto in circostanze così drammatiche. Le affermazioni demagoghe e populiste di alcuni esponenti del Pd teramano nei confronti dell’amministrazione provinciale, e soprattutto sulla protezione civile, ci lascia perplessi. Di fronte a questa tragedia ci sentiamo in dovere, rompendo gli schemi, di sostenere almeno moralmente il presidente della provincia Catarra e l’assessore Romandini, senza dimenticare la protezione civile, per l’impegno profuso in questa terribile circostanza”.

Impostazioni privacy