Tossicia, proteste antenna Vodafone: Asl e Arta danno l’ok

phone_cell_antennaTossicia. Una raccolta firme e un comitato contro l’istallazione di un’antenna in contrada Vicenne a Tossicia. È l’iniziativa della Fabbrica di Nichi della Valle Siciliana, che protesta contro i presunti effetti negativi dei campi elettromagnetici sul corpo umano ad opera della stazione radio base che consentirà anche ai cittadini di Tossicia la ricezione del segnale Vodafone.

La sua realizzazione, prevista presso il centro turistico polivalente (ex Galoppatoio), ha suscitato infatti le reazioni del movimento politico, che insiste sulla necessità di non collocare antenne di questo genere nei luoghi in cui i bambini sono maggiormente esposti (scuole, parchi, campetti, ecc.), perché il loro organismo assorbe più radiazioni degli adulti.

“Di fronte a questo stato di incertezza e di pareri contrastanti che riguardano la salute pubblica” chiede in proposito la Fabbrica della Valle Siciliana “intendiamo, attraverso questa petizione, chiedere alla nostra amministrazione di applicare, come suggerito anche dal CNR (Centro Nazionale di Ricerca), il principio di cautela. In particolare chiediamo di non autorizzare l’istallazione della SRB”.

Ma il sindaco Franco Tarquini non ci sta, soprattutto dopo aver ricevuto il parere favorevole di Asl e Arta, i due enti che avrebbero accertato, nel luogo in questione, la presenza di onde magnetiche pari a 1.7. “Una cifra irrisoria” spiega meglio il primo cittadino “se si pensa che le onde sono dannose quando sono pari a 6. Inoltre non si tratta di una stazione, ma soltanto di una microcella, cioè di un’antenna che amplifica il segnale. La documentazione è stata affissa all’albo pretorio fino allo scorso 22 febbraio, ma a noi non è giunta nessuna obiezione”.

Per evitare ogni tipo di fraintendimento, il sindaco ha inoltre promesso l’acquisto da parte dell’amministrazione comunale di alcune macchinette utili alla misurazione delle onde elettromagnetiche. “Saranno messe a disposizione dei cittadini” tuona in proposito “e di tutti coloro che vorranno costatare di persona l’effettivo pericolo dell’antenna in questione. È soltanto un servizio che assicuriamo al paese e che non garantisce alcun introito al Comune. La Fabbrica della Valle Siciliana dovrebbe capire che, oltre ai dirigenti, in una fabbrica vera ci vogliono anche gli operai”.


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