Teramo, sanità pubblica solo per i ricchi? Allarme del Pci

No a tagli incondizionati alla sanità pubblica. E’ un appoggio pieno a quanto già espresso dalle segreterie provinciali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil contro la politica dei tagli operata dalla Regione, quello della federazione provinciale di Teramo del ricostituito Partito Comunista Italiano, preoccupato per le possibili conseguenze di queste scelte.

La logica che sta perseguendo la Regione Abruzzo in questo ambito”, scrive il Pci teramano, “è molto pericolosa, perché operando tagli e ridimensionamenti nel settore pubblico con la giustificante del risparmio, altro non fa che permettere l’affermarsi di un sistema sanitario baronale e anticostituzionale, in cui solamente i ricchi avranno accesso alle cure nelle strutture private, come accadeva in un passato che sta tristemente tornando”.

E ricordando come la Costituzione Italiana garantisca la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, il Pci invita la Regione Abruzzo ad una seria riflessione riguardo la direzione che sta imboccando e ad una valutazione sugli effetti reali che tali decisioni produrranno.

La soppressione del diritto alla salute o la sua parziale cancellazione”, conclude la nota, “potrebbe costituire il primo passo per la cancellazione degli altri diritti fondamentali, come il diritto al lavoro, che i Padri costituenti hanno voluto fossero inattaccabili e garantiti a tutti, senza differenze di censo, di genere o di razza”.

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