Accorpamento Alberghiero-Iti di Giulianova, la protesta del personale del Cerulli

iti-liceo_giulianovaGulianova. “Siamo arrabbiatati”. Così il personale dell’IIS Cerulli (docenti e amministrativo tecnico e ausiliario), esprimiamo tutta la contrarietà all’accorpamento del nostro storico istituto con l’istituto alberghiero “Crocetti”. Un accorpamento che andrà a creare un istituto con 1300 alunni (in netto contrasto con i criteri di dimensionamento stabiliti dalla legge).

“Suddivisi tra l’altro, in indirizzi di studio che non presentano alcuna affinità didattica, e con gli inevitabili problemi gestionali per entrambe le istituzioni scolastiche. Eppure si legge nella nota del personale dell’IIS Cerulli – tutte le indicazioni, sia della Confindustria, che del ministero, prevedono che la tanto attesa ripresa economica del paese, debba necessariamente passare attraverso il rilancio della formazione tecnica e professionale, riconoscendo così agli istituti tecnici l’esclusiva competenza per l’insegnamento nel settore tecnologico. Invece tale accorpamento è basato e auspica un forte calo del settore tecnologico che la nostra scuola rappresenta! Questo è, purtroppo, il senso della nota del Sovrintendente alla Pubblica Istruzione della Regione Abruzzo, del 21 agosto 2010, che ha motivato la delibera della giunta regionale.
Secondo il personale la decisione di accorpamento dei due istituti giuliesi non ha tenuto conti di diversi fattori come l’’incremento del 20% delle nuove iscrizioni nello scorso anno scolastico, oppure le richieste pervenute dal territorio e dall’utenza.
“Riteniamo – continua la nota – che sarebbe stato assai più razionale compensare il momentaneo sottodimensionamento dell’IIS Cerulli aumentando l’offerta formativa con l’attivazione dei nuovi indirizzi già richiesti nonché prevedere la costituzione del Centro Provinciale Istruzione Adulti, come già deliberato a dicembre dalla giunta provinciale, la quale ha giustamente considerato Giulianova baricentrica, in quanto geograficamente atta a recepire un vasto bacino d’utenza (di oltre il 60% della popolazione provinciale). Siamo stufi di subire, di vedere che, decisioni così importanti per il nostro territorio, che mettono in gioco il futuro dei nostri ragazzi, vengano prese da istituzioni più attente agli aspetti burocratici. Siamo delusi dalla poca considerazione delle decisioni ( vedi delibera del Comune e della Provincia), prese dopo innumerevoli incontri, con forze politiche, dirigenti e uffici scolastici. Forti polemiche sul numero di studenti, 1300, che viene fuori dall’accorpamento dei due istituti, un numero che supera ampiamente il limite massimo (900) imposto dal ministero della Pubblica Istruzione: “La Giunta Provinciale di Teramo aveva ritenuto non assentibile l’accorpamento in quanto il numero degli studenti avrebbe superato i 1300 alunni. Vogliamo creare a Giulianova l’istituto più grande della Provincia? Per dopo lamentarci della difficile gestione? Forse siamo una metropoli per giustificare tale decisione??? No siamo una città di 22.000 abitanti, e dobbiamo quindi avere addosso i problemi delle scuole di Roma e Milano? oppure no, si vuole solamente, come siamo abituati a vedere a Giulianova, rovinare quello che già abbiamo? Se andiamo a vedere nel dettaglio le indicazioni ministeriali, le deroghe per il sottodimensionamento sono ammesse nel caso di istituti tecnici e professionali con una molteplicità di indirizzi e strutture (e quindi di più difficile gestione): l’IIS Cerulli ha già 4 indirizzi nell’Iti ( Meccanica, Elettronica, Elettrotecnica e Informatica) e nel Professionale ha due indirizzi di qualifica (Telecomunicazioni e Meccanica) oltre all’indirizzo quinquennale di Manutenzione e Assistenza Tecnica. Chiediamo al nuovo Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo di riesaminare la delibera della Regione Abruzzo in modo da non penalizzare l’IIS Cerulli, l’unica istituzione tecnica sulla costa abruzzese da Silvi a Martinsicuro, che costituisce, ad oggi, il solo nervo portante dell’industria e dell’attività produttiva presente sul territorio”.

 

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