Campli, nessun congresso carbonaro, Pd: non prendiamo lezioni da Ricci

Campli. “Nessun congresso svolto come carbonari, come dimostra l’ampia pubblicità data all’evento con articoli sulla stampa e locandine pubbliche. Né tanto meno esiste un Pd spaccato a Campli: è uno solo e si batterà per il referendum costituzionale con il segretario Matteo Renzi”.

 

 

E’ questa la secca replica del segretario del circolo del Pd di Campli, Luigi Pizzuti, a Roberto Ricci, definito “la spalla sinistra” al centro-destra teramano e camplese”.

 

La replica dei Dem prende forma dopo la nota dei cosiddetti esclusi dal congresso, che hanno dato vita una nuova entità parallela al Pd.

 

 

Ogni qualvolta l’amministrazione Quaresimale è in difficoltà”, si legge ancora nella nota, ” Roberto Ricci interviene come se fosse “telecomandato”. Dopo un lungo passato da intellettuale organico per il Partito Comunista, Ricci si ritrova non più in tenera età a fare “il professorone” in un paese per conto dell’amministrazione comunale, presenziando eventi e partecipando ad incontri pubblici e privati promossi dal centro-destra, con un sindaco dichiaratamente di Forza Italia.

 

Ma perché tutto questo? Perché da quando c’è Quaresimale, Roberto Ricci ha ottenuto per la sua associazione una sede gratuita in pieno centro a Campli, non pagando nessun canone . Non solo: la “Memoria e Progetto Onlus” di cui è unico e vero proprietario viene spesso incaricata di organizzare eventi culturali per conto del Comune. Ovviamente senza alcun bando pubblico e con una rendicontazione delle spese di cui verificheremo la legittimità. Come mai il Comune incarica sempre Ricci? Non ci sono altre associazioni a Campli? Tutto questo, affitto gratuito della sede compreso, quando costerà ai camplesi? “.

 

Il segretario del Pd sottolinea che mai nessuno confronto gli è stato negato in seno al partito. ” Ricci è il passato”, dice ancora, un libro chiuso da tempo.

 

Il Pd di Campli riparte dai giovani e dalle donne con iniziative pubbliche per rilanciare il nostro territorio e per dire “si” al futuro e “no” agli intellettuali organici del Partito”.

 

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