Amministrative 2016, il guazzabuglio a danno dei cittadini comunitari

E’ sul piede di guerra l’associazione Famiglie Italo-Ungheresi e minaccia un’azione legale di proporzioni internazionali con ricorso alla Corte di Giustizia Europea per il fatto che a molti cittadini comunitari non è stata data la possibilità di iscriversi nell’elenco delle liste elettorali per scadenza dei termini previsti proprio dalla comunità europea.
L’Unione Europea aveva stabilito che ciascuno Stato membro avrebbe dovuto fissare un periodo durante il quale sarebbe stato possibile per ciascun comunitario iscriversi alle liste elettorali per poter esercitare il diritto di voto. L’Italia aveva fissato in 5 giorni il termine entro il quale esercitare questo diritto, dal 22 al 26 aprile scorsi. Ma durante questi 5 giorni, 2 erano festivi, il 24 domenica, e il 25 giorno della Liberazione.
Gli uffici elettorali avrebbero dovuto essere aperti ugualmente, anche perché molti comunitari non perdono un giorno di lavoro per una simile procedura.
A sollevare il polverone Alessandro Beltramba, referente locale dell’Associazione Famiglie Italo-Ungheresi che intende ora chiamare in causa la Giustizia Europea. A Roseto, il Comune più grande della provincia di Teramo chiamato ad eleggere il nuovo sindaco e il Consiglio, sono circa 600 i cittadini comunitari, molti dei quali però non hanno avuto la possibilità di iscriversi alle liste elettorali perché l’ufficio era chiuso e non è possibile derogare. A San Benedetto del Tronto sono quasi mille.
Anche qui stesso problema. Beltramba chiede che la normativa dell’Ue venga rispettata. “Abbiamo a che fare con una normativa molto chiara”, sottolinea, “e non si capisce quale possa essere la ragione per cui debba essere stata interpretata a piacimento. Gli uffici dovevano essere aperti 5 giorni, anche in quei festivi. E invece il 24 e il 25 aprile sono rimasti chiusi. Noi non resteremo a guardare”. La battaglia è dunque iniziata e andrà avanti fino al riconoscimento dello stato di diritto.

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